Castiglione della Pescaia rende onore ai suoi figli, naturali e adottivi. Il 19 settembre, infatti, sarà il venticinquesimo anniversario della morte di Italo Calvino, le cui spoglie riposano - per volere del grandissimo scrittore - nel cimitero monumentale di Castiglione della Pescaia, località nella quale Calvino era solito trascorrere lunghi periodi. Alla sua memoria il Comune ha intitolato la nuova e fornita biblioteca pubblica, e per l'anniversario ha previsto una giornata del tutto inedita e particolare.
Non i soliti convegni o ricordi zeppi di retorica che non sarebbero andati affatto a genio al grande scrittore, ma un alto riconoscimento conferito ad un altro scrittore vivente, che come lui ha deciso di vivere a Castiglione della Pescaia, nella stessa pineta di Roccamare dove Calvino, il 19 settembre 1985 venne colpito da un ictus. Questo scrittore è Carlo Fruttero, forse il più grande autore vivente, al quale l’amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia ha voluto conferire la cittadinanza onoraria.
La cerimonia è prevista per sabato 18 settembre alle 18:30 proprio nella casa dello scrittore dentro la pineta di Roccamare. Fruttero, infatti, è nato a Torino proprio il 19 settembre del 1926 e quindi compirà quest’anno ben 84 anni. Il sindaco Monica Faenzi donerà allo scrittore la chiave della città come simbolo di gratitudine e affetto per aver scelto Castiglione della Pescaia come sua dimora e come dimostrazione di stima e rispetto per la sua immensa produzione letteraria. Prima di Fruttero il Comune di Castiglione della Pescaia aveva conferito questo importante riconoscimento solamente a Sir Georg Solti, direttore d'orchestra ungherese tra i più importanti del Novecento che scelse, come Fruttero, Roccamare quale suo buen retiro.
Parteciperanno alla cerimonia la moglie di Calvino, Cichita e Valeriè Solti. Il sindaco Monica Faenzi ha anche invitato per la cerimonia il ministro dei beni culturali Sandro Bondi. “Vorrei che fossimo insieme a conferire questo importante riconoscimento a Fruttero – dice Faenzi - a un intellettuale che tanto ha dato alla cultura italiana e che merita attenzione e rispetto da parte delle istituzioni. Un castiglionese d’adozione con requisiti culturali di altissimo livello, che il Comune ha deciso di riconoscere e premiare.
Una sorta di ringraziamento all’apice di una carriera tanto importante. Inoltre, il giorno del conferimento di questa onorificenza cadrà in concomitanza con il 25esimo della morte di Italo Calvino, anche lui cittadino adottivo di Castiglione della Pescaia, sepolto nel nostro cimitero monumentale”. La sua esperienza editoriale è completa e articolata e si sviluppa nel crocevia intellettuale della Torino einaudiana degli anni Cinquanta. Qui Fruttero svolge a lungo un lavoro editoriale che lo vede anche traduttore e saggista raffinato, collaboratore assiduo del quotidiano “La Stampa” e romanziere.
Ha svolto per molti anni attività di traduttore prima di incontrare nel 1952 Franco Lucentini e costruire con lui un team di scrittura destinato ad un grande successo di critica e di vendite. Con la sigla Fruttero & Lucentini, i due hanno firmato collaborazioni giornalistiche, traduzioni e romanzi, soprattutto di genere poliziesco, che hanno riscosso molto successo e pubblico. Con Lucentini forma, per diversi decenni, la più celebre coppia del giallo e del giornalismo italiano, consegnando al lettore decine di romanzi, saggi, antologie, pezzi giornalistici. Il successo arriva nel 1972 con "La donna della domenica", il best seller di ambientazione torinese che diventa un film tra i più amati degli anni Settanta. E ancora con Lucentini, Fruttero firma "L’Italia sotto il tallone di F.
& L." (1974), "A che punto è la notte" (1979), "Il palio della contrada morte" (1983), "La prevalenza del cretino" (1985), "L’amante senza fissa dimora" (1986), "La manutenzione del sorriso" (1988), "Enigma in luogo di mare" (1991), "Il ritorno del cretino" (1992) e "Il cretino in sintesi" (2002). Sempre con Lucentini, che muore nel 2002, Fruttero si occupa a lungo di fantascienza, dirigendo per più di un ventennio la storica pubblicazione periodica mondadoriana “Urania”. Nel 1999 pubblica “in solitario” il romanzo "Visibilità zero" e nel 2006 "Donne informate sui fatti", il giallo che raccoglie il distillato degli scenari e delle ambientazioni de "La donna della domenica". Nel 2007 gli viene assegnato il Premio Chiara alla carriera.
Nel 2010 gli viene assegnato il Premio Campiello alla carriera. Pochi mesi fa è uscito “Mutandine di chiffon”, il nuovo libro di Fruttero pubblicato da Mondadori presentato dalla figlia Maria Carla proprio in occasione della rassegna letteraria estiva “Castiglione d’autore”. Dentro le pagine scorrono i ricordi: la famiglia, la scuola, la guerra, gli amici cari, i personaggi illustri, i libri letti, storie a volte allegre a volte dolorose. Siamo di fronte a una piccola autobiografia, senza pretese cronologiche o di importanza, sorretta da uno stile cui non fa difetto né la grazia né l' acume.
Da tempo Fruttero non vive più a Torino, ma nella sua casa di Roccamare. Qui passa ancora le sue estati Pietro Citati, qui trascorreva le sue vacanze anche Calvino. Raramente veniva Lucentini. Luogo magico di cultura e di sapere che adesso in qualche modo viene ricordato e onorato anche grazie a questa importante e meritata cittadinanza onoraria a Carlo Fruttero.