Firenze- 50 mila quintali di pomodori (pari a 5 mila tonnellate) prodotti in Toscana saranno ritirati e trasformati nello stabilimento di Albinia di Conserve Italia, la maggiore azienda di trasformazione italiana di prodotti agricoli, e leader europea, con sede a Bologna, che detiene alcuni fra i più celebri marchi del settore (da Cirio a Valfrutta, a De Rica, Yoga, Derby ecc.) . L'accordo che porterà il totale di pomodori toscani lavorati ad Albinia a 700 mila quintali (pari a 70 mila tonnellate) è stato raggiunto dall'assessore all'agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori e dal presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini.
«Si tratta – spiegano all'unisono Salvadori e Gardini – di uno stock di pomodori ulteriore rispetto a quello che già Conserve Italia aveva contrattato per lo stabilimento di Albinia e che era pari a 650 mila quintali. Aggiungiamo ora altri 50 mila quintali e raggiungeremo così il totale di 700 mila. E' questo un contributo, pari al 10 per cento del quantitativo di pomodori toscani già contrattati dalle aziende di fuori regione, che insieme stiamo cercando di dare per risolvere la crisi del pomodoro.
Naturalmente l'accordo prevede – sottolineano ancora l'assessore Salvadori e il presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini – il pagamento della somma già contrattata con i produttori, ossia 73 centesimi a quintale su indice 100 (ndr. Indice 100 equivale alla qualità migliore).» La buona notizia dell'accordo è stata data oggi pomeriggio dall'assessore Salvadori agli assessori all'agricoltura di Arezzo, Siena, Grosseto, Pisa e Livorno, con i quali ha tenuto un vertice presso la sede della provincia di Siena.
«Si tratta di un contributo concreto – ha rilevato Salvadori &ndash ; che è stato possibile raggiungere grazie alla sensibilità dimostrata da Conserve Italia e alla mobilitazione delle istituzioni, a cominciare dalle Province, oltre che delle associazioni degli agricoltori. Avevamo promesso ai produttori che non li avremmo lasciati soli, andiamo avanti e cercheremo di portare a casa altri accordi.» Il quantitativo di pomodori prodotto in Toscana si attesta su un totale di 200 mila tonnellate, delle quali circa 150 mila vengono ritirate e lavorate nel territorio regionale.
Per le rimanenti 50 mila era stato contrattato il loro ritiro fuori regione ed è proprio su questo quantitativo che erano sorti i problemi di mancato rispetto degli accordi che avevano messo in ginocchio i produttori. L'assessore Salvadori ha anche riferito agli assessori provinciali sull'incontro tenuto ieri presso il Ministero dell'Agricoltura, al quale la Regione Toscana ha inviato un suo rappresentante. Sono 4 i punti principali sui quali si è concordato:
1) la possibilità, sulla quale il Ministero farà adeguate verifiche, di modificare il decreto che consente il contributo comunitario solo se viene rispettata la quota prevista di prodotto ritirato; 2) l'accentuazione di controlli sulla provenienza del prodotto ad opera di una speciale task force composta da Agenzia delle Dogane, Guardia Forestale e Ispettorato centrale per il controllo della qualità; 3) la possibilità di rivedere l'attuale sistema dei contratti per il ritiro del prodotto, con riunioni già calendarizzate per l'autunno con i rappresentanti dei produttori; 4) la presentazione da parte del Ministro di un regolamento da far adottare in sede Ue per l'etichettatura di origine dei pomodori, da apporre non solo sul prodotto finito ma anche sui semilavorati, sul modello di quanto è stato fatto per l'olio.“Una buona notizia per i produttori di pomodoro da industria della Toscana quella della disponibilità da parte di Conserve Italia - che ha dimostrato grande senso di responsabilità e di attenzione nei confronti degli agricoltori toscani - di ritirare oltre 50mila quintali di prodotto nella nostra Regione.
Ringrazio per l’impegno decisivo e il lavoro svolto in prima persona dall’assessore all’agricoltura della Regione Toscana Gianni Salvadori che è arrivato in tempi brevi a questa positiva soluzione. Auspico che anche con Italian food si possa raggiungere lo stesso obiettivo per dare ulteriore ossigeno alle nostre aziende”. Con queste parole Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana, ha commentato l’accordo raggiunto tra Regione Toscana e Conserve Italia che prevede il ritiro e la trasformazione nello stabilimento di Albinia di 50mila quintali di pomodori.
Grazie a questa operazione il totale di pomodori toscani lavorati ad Albinia verrà portato a 700 mila quintali pari a 70 mila tonnellate. Si tratta di un contributo, pari al 10 per cento del quantitativo di pomodori toscani già contrattati dalle aziende di fuori regione, che potrà dare ossigeno ai produttori regionali. La Cia Toscana, ad ogni modo, chiede all’assessore Salvadori di continuare a monitorare la situazione e sollecitare al ministro Galan la messa in atto delle azioni già da tempo sollevate.