È stato presentato questa mattina a Grosseto il Contratto di programma sottoscritto dal Consorzio A.QU.A.M (Alta Qualità Alimentare Maremma), di cui fanno parte le imprese Castello d’Albola ss, OL.MA, CO.P.A.I.M, Rocca di Frassinello srl, Conserve Italia e Poderi della Capitana srl. Un contratto che consentirà investimenti per oltre 41 milioni di Euro e circa 170 nuovi posti di lavoro nel settore dell’agroalimentare.
Erano presenti l’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Tito Barbini, il presidente della Provincia Lio Scheggi, l’assessore allo Sviluppo Rurale Alessandro Pacciani, il presidente di A.QU.A.M Massimo Neri e Franco Fabbrini del Monte dei Paschi - Banca Verde, l’istituto che cura l’aspetto tecnico del Contratto.
“Gli obiettivi principali di questo contratto di programma sono essenzialmente due: investire in settori innovativi e produrre nuova occupazione - ha spiegato l’assessore Alessandro Pacciani -.
Senza dubbio questo nuovo strumento di programmazione negoziata, dopo il Patto Territoriale e il Patto Verde, rappresenta una grande opportunità per il nostro territorio, che ha dimostrato un’enorme capacità progettuale e una notevole inclinazione ad investire. Questo Contratto di programma consentirà di chiudere alcune filiere importanti legate ai tradizionali prodotti della nostra terra ed è un’ulteriore prova che la programmazione data a questo territorio, in linea con il Distretto Rurale, è senza dubbio positiva.
Infine abbiamo ottenuto un supporto dalla Regione Toscana che ci consentirà di richiedere i finanziamenti necessari. Del resto –conclude - la collaborazione tra le istituzioni e le imprese private rappresenta ormai uno dei punti forti di un sistema agricolo che si sta sempre più consolidando”.
“Rispetto a questa iniziativa il segnale del Governo toscano è stato forte confermando così il ruolo che la Maremma ha nell’ambito dello sviluppo delle politiche agricole – ha spiegato l’assessore Tito Barbini - un riconoscimento già dato con il Distretto Rurale d’Europa.
Manca ancora la conferma ufficiale, ma di fatto questa provincia ha già questo titolo. Senza dubbio - ha continua - il contratto di programma è uno strumento programmatico innovativo e la Maremma in questo senso rappresenta un’esperienza trainante per tutte le realtà agricole della Toscana. Per questo mi congratulo con l’Amministrazione provinciale che lo ha promosso ed incoraggiato e con le imprese che vi hanno aderito. Dal canto suo il Governo toscano è impegnato a spendere più di quanto a sua disposizione per le politiche agricole attingendo anche dai fondi non spesi di altre Regioni”. Soddisfazione è stata espressa dal presidente Lio Scheggi: “Questo nostro territorio – ha dichiarato - sta dimostrando una presenza di imprese del settore agricolo con un notevole dinamismo e tese verso l’innovazione.
In questo scenario il contratto di programma è uno strumento che bene si presta a soddisfare queste inclinazioni. Già in passato è stato usato con grande efficacia e pare proprio che continuerà a dare i suoi risultati anche in futuro. Mi preme però sottolineare che la contrattazione negoziata nasce dal metodo della concertazione ed è proprio su questo che dobbiamo riflettere. Concertare non significa certo confondere i ruoli, ma al contrario assumersi le proprie responsabilità nell’ambito di una trattativa.
Dal canto nostro, in qualità di istituzioni, dobbiamo lavorare per stimolare questi strumenti di sviluppo. Per fare un esempio, la Provincia di Grosseto in collaborazione con l’Università di Siena sta realizzando una mappa della sostenibilità del territorio per certificare la genuinità dei prodotti del nostro territorio e caratterizzarli ulteriormente in questo mercato globale, che senza dubbio offre non poche opportunità”.
Infine un invito Lio Scheggi ha rivolto all’assessore Barbini chiedendo un atto della Giunta per arrivare in tempi brevi al riconoscimento ufficiale della Maremma come Distretto Rurale.
“La nostra provincia è la prima ad aver ottenuto questo riconoscimento, non dovrà certo essere l’ultima, ma è bene che non ci sia un’inflazione altrimenti se ne sminuirebbe il valore”, ha concluso.