“Nonostante la crisi all’Inps sono previste assunzioni. Ma vogliono esclusivamente impiegati con le unghie lunghe perché stanno raschiando il fondo del barile”. E’ con questa fulminate bugia che il pratese Rolando Bettazzi si è portato a casa il titolo di miglior bugiardo d’Italia, conquistato ieri pomeriggio a Le Piastre, sulla montagna pistoiese, nella trentaquattresima edizione del Campionato Italiano della Bugia.
Al secondo posto un altro pratese, Aldo Toccafondi. Dato che molti parlamentari sono troppo vecchi ha annunciato che con decreto legge è stata istituita la badante per aiutarli al momento del voto e per occuparsi anche dei fasciatoi geriatrici a disposizione degli onorevoli incontinenti. Bugiardo di bronzo il pistoiese (di Larciano) Mauro Belliti che ha raccontato una storia di caccia, con una sola freccia che riesce a far fuori una lepre, un germano e anche un pesce. Il titolo di bambino più bugiardo d’Italia è andato ad un immigrato marocchino, El Madour Abdellah.
In un italiano perfetto ha raccontato che nel luglio dello scorso anno nel deserto marocchino è caduta così tanta neve che per il freddo suo nonno ha dovuto dare l’antigelo ai cammelli. Così la bugia dei piccoli, intitolata alla giornalista Lucia Prioreschi, quest’anno si è trasferita in Africa. Il premio per la sezione informatica è andato al milanese (di Solaro) Walter Mantegazza che ha scritto di un bambino sopravvissuto ad un disastro nell’Antartide e allevato dai pinguini.
Una volta riportato in città e diventato sarto è stato lui ad inventare il frac. Un’altra particolarità si è registrata con il premio alla battuta più caratteristica, intitolato al giornalista Valeriano Cecconi. Quest’anno è andato alla vincitrice in assoluto più giovane di tutte le 34 edizioni del campionato. La piccola Franca Statizzi (1 anno e 25 giorni appena compiuti) si è infatti presentata sul palco in braccio al babbo, con il nonno che dietro di loro sosteneva un cartello su cui stava scritto: “La bugia me la sono fatta addosso”. A far da cornice all’edizione 2010 un folto pubblico e il secondo bugiardo ad honorem, il cantautore livornese Bobo Rondelli (nella foto), che ha divertito gli spettatori con le sue canzoni ed un esilarante suonata di chitarra dietro la schiena con i propri denti.
Un divertente “miracolo” ottenuto grazie ad una protesi mobile. A Le Piastre, paese bugiardizzato, quest’anno è andata così.