Firenze, 30 luglio 2010 – «Gli esodi estivi sono storicamente periodi in cui si registra un incremento dell’incidentalità stradale. La parte centrale dell’estate è quella con il maggior numero di vittime: nell’ultimo anno ce ne sono state quasi mille, con luglio che si è aggiudicato la “maglia nera” rispetto agli altri mesi dell’anno per i morti sulle strade». Questi i numeri segnalati da Sandro Salvati, Presidente della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale, la Onlus delle compagnie di assicurazione, che richiama l’attenzione degli automobilisti alla vigilia del grande esodo di fine luglio, quando milioni di veicoli si metteranno in marcia per raggiungere le località di villeggiatura.
Secondo l’Istat, il bimestre di luglio e agosto è quello che registra il maggior numero di incidenti stradali. La Toscana nel 2008 si è classificata tra le regioni con il più elevato numero di incidenti mortali: in totale ci sono stati 3.581 sinistri che hanno causato 58 vittime. Nel mese di luglio si sono verificati 1.949 sinistri che hanno provocato la morte di 28 persone. Agosto si è però rivelato il mese più tragico: nonostante una diminuzione degli incidenti (1.632),c’è stato un delle vittime con 30 morti sulle strade della regione.
Per quanto riguarda la città di Firenze, a luglio ci sono stati 290 sinistri, scesi a 189 incidenti ad agosto (Fonte: Istat). A livello nazionale, nel bimestre centrale dell’estate 2008 ci sono stati 38.408 incidenti che hanno causato la morte di 939 persone. A differenza della Toscana, particolarmente tragico è stato il mese di luglio che, nel 2008, si è aggiudicato il triste record dell’incidentalità stradale”, con 21.369 incidentie 487 morti, cifre nettamente superiori ai 18.246 sinistri e alle 394 vittime che si registrano mediamente negli altri mesi dell’anno.
A luglio, infatti, oltre all’inizio del grande esodo estivo, aumentano anche gli spostamenti nel week-end e quelli legati alle attività del tempo libero, con 16.176 incidenti, che comportano anche il più elevato livello di incidentalità stradale in area urbana dell’anno. Nel mese di agosto, invece, gli incidenti diminuiscono nel numero ma non nella gravità: 17.039 sinistri, infatti, hanno portato ad un bilancio di 452 morti, di poco inferiore a quello registrato a luglio. L’elevata pericolosità dei mesi estivi è stata una costante negli ultimi cinque anni (2004/2008), con luglio che si è sempre aggiudicato il record negativo per numero di incidenti e di morti.
Spesso velocità, guida sotto l’effetto di alcool, distrazione e stanchezza sono le principali cause degli incidenti stradali che si verificano durante gli esodi estivi. Lo dimostrano le violazioni al codice della strada contestate dalla Polizia Stradale agli automobilisti nei mesi estivi: anche nel 2008 l’eccesso di velocità (94.920contravvenzioni, -13,2% rispetto al 2007) risulta essere l’infrazione maggiormente sanzionata sulle strade del nostro Paese, alla quale si aggiungono la guida sotto l’effetto di alcol (2.611 contravvenzioni, -17,3%) e il mancato uso di auricolare o vivavoce (4.076contravvenzioni, -6,2%). Nonostante il miglioramento in termini percentuali, per tutte le tipologie di contravvenzioni dovuto anche ai maggiori controlli, i numeri rimangono significativi e confermano la necessità di impostare una nuova cultura delle regole, dal momento che queste violazioni da sempre rappresentano un grave problema per la sicurezza stradale.
«Alta velocità, abuso di alcol, stanchezza e distrazione al volante - ha dichiarato Sandro Salvati, Presidente della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale – sono l’innesco di una miccia esplosiva che ogni anno, nel periodo delle vacanze, porta con sé un pesante tributo di vite umane: 15 morti in un giorno, 939 in due mesi. Anche se l’introduzione dei dispositivi elettronici ha portato alla diminuzione degli incidenti causati dalla velocità, il numero delle vittime sulle nostre strade è ancora troppo alto.
Gli incidenti durante gli esodi sono spesso causati dalla guida distratta che rappresenta un grave rischio per la sicurezza stradale, soprattutto quando il traffico si fa intenso e la circolazione difficoltosa. Dobbiamo quindi rispettare le regole e concentrarci alla guida, evitando di farci distrarre da gesti entrati nell’uso comune ma che diventano estremamente pericolosi se eseguiti quando siamo al volante. Digitare un numero sul cellulare, programmare il navigatore o sintonizzare l’autoradio mentre siamo alla guida, anche ad una bassa velocità, ci porta a distogliere lo sguardo dalla strada e a percorrere diverse decine di metri come se fossimo bendati.
La mobilità è un diritto per tutte le persone, ma come tutte le libertà e i diritti non può essere esercitata mettendo a repentaglio la vita propria e quella degli altri».