“Firenze Fiera chiude il bilancio 2009 con una perdita di pochi spiccioli in meno di 1 milione e 335mila euro, il doppio rispetto al 2008, quando il bilancio veniva chiuso con una perdita di 697mila euro, cosa è successo?”. A porre la domanda all’amministrazione comunale è il consigliere del PdL Marco Stella, presidente della commissione controllo. “In soltanto quattro anni – ricorda Stella –, dal 2006 ad oggi, Firenze Fiera perde 4.450.000 euro, così suddivisi: nel 2006 1.425.000, nel 2007 993.000, nel 2008 697.000, per arrivare al 2009 quando la perdita è di 1.335.000 euro.
I dati di bilancio evidenziano una crisi profonda e irreversibile della società che dovrebbe essere invece un vero volano per l'economia del nostro territorio. E non sono soltanto i dati negativi del bilancio a preoccupare, ma tutti i dati legati a Firenze fiera indicano una società in piena crisi esistenziale”. “Se raffrontiamo il 2008 con il 2009 – prosegue l’esponente del centrodestra – i dati sono veramente preoccupanti: sul reparto congressuale passiamo dai 258 congressi del 2008 ai 219 del 2009, con un saldo negativo di 32 congressi; per quanto riguarda le fiere passiamo dalle 20 del 2008 alle 22 del 2009, quindi organizziamo due fiere in più, ma passiamo da 1.421.026 visitatori nel 2008 a 1.328.859 nel 2009, perdendo di fatto oltre 90mila visitatori, e il valore complessivo della produzione passa dai 18 milioni e 685.000 euro del 2008 ai 17.3121.000 del 2009.
Ora che il nodo del passaggio della Fortezza dal Demanio agli enti locali si è sciolto, dobbiamo investire sulla Fortezza, metterla in sicurezza e rilanciare il ruolo di centro fieristico espositivo e motore di sviluppo per la nostra città: i manager di Firenze Fiera saranno in grado di affrontare questa sfida?” “Aspettiamo che il presidente di Firenze Fiera venga in commissione controllo ad illustrare un piano industriale che coniughi il risanamento della società per portare i bilanci in attivo con lo sviluppo del settore fiere e congressi – ha concluso Stella –.
Firenze ha bisogno di un centro espositivo congressuale che funzioni al meglio e che sia vero motore economico per il tessuto della città”. (fdr)