Ataf ha formalizzato la propria uscita dalla partecipata non strategica TAAS scarl prevedendo la cessione della propria quota a Rama, che ha rilevato interamente la società acquistando anche le partecipazioni degli altri soci. TAAS scarl venne creata nel 2002 con l'obiettivo di allargare il bacino di attività anche alla provincia di Grosseto ed era detenuta da Ataf (23%),Trambus (52%), Atc (23%), Società spoletina di Imprese (2%). Rama acquisterà l'intera società per un controvalore di 4 milioni di euro, con una plusvalenza per i soci uscenti di 100mila euro (nel 2002 Rama costò 3,9 milioni di euro in totale).
Ataf attualmente detiene partecipazioni in nove società (erano 13 nel 2008) e prosegue nel percorso di razionalizzazione avviato nei mesi scorsi, con le procedure di dismissione delle quote societarie non strategiche. Dopo l'uscita da Car Sharing, Tecla e Consorzio Rasena sono in programma a breve le dismissioni di Alexa e TiForma. "Ci concentriamo sul nostro vero mestiere, trasportare i passeggeri sui bus - commenta il presidente di Ataf, Filippo Bonaccorsi -.
I soldi pubblici vanno utilizzati al meglio e con grande attenzione, ci si devono comprare bus nuovi e paline informative, non creare grovigli societari o tentare strane avventure in giro per l'Italia. La scelta di razionalizzare con incisività la nostra presenza nelle partecipate risponde ad un obiettivo industriale ben preciso: concentrare energie, risorse e capacità sul trasporto pubblico, per rendere un servizio efficiente ai passeggeri". Vicenda Opi-Tech L’assessore al Lavoro della Provincia di Firenze, Elisa Simoni, interviene sul caso Opi-Tech chiedendo all’azienda di valutare seriamente il ritiro della richiesta della Cassa Integrazione Straordinaria con gestione degli esuberi per i lavoratori della partecipata di Ataf.
“In seguito alla riunione del Tavolo provinciale di Unità di Crisi per Opi-Tech, tenutosi la scorsa settimana – ha spiegato l’assessore Simoni - che ha visto la partecipazione del sindacato e della RSU, ho incontrato il presidente di Ataf Filippo Bonaccorsi, che mi ha rassicurata sul futuro di Opi-Tech e, quindi, sulla salvaguardia dei posti di lavoro”. “Mi sembra quindi che decadano le ragioni alla base della richiesta da parte di Opi-Tech di CIGS per evento improvviso e imprevisto per 44 lavoratori con gestione di 18 esuberi pervenuta nei miei uffici nei giorni scorsi”. “Per questo – conclude Elisa Simoni - chiedo nuovamente e pubblicamente all’azienda il ritiro della richiesta, auspicando che la situazione si risolva al più presto”.