La signora, 42 anni, è ricoverata in un hospice livornese. La donna ha contratto la variante umana del cosiddetto morbo della "mucca pazza", ma il contagio è avvenuto "oltre 10 anni fa", prima quindi che scattassero le misure restrittive del consumo. E' dunque eredita' passato, mentre oggi la carne è sicuraý, secondo quanto afferma la Coldiretti in riferimento al caso probabile di variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob. Codacons invece chiede: "Controlli stringenti sullla carne importata.
La priorità ora è capire dove, come e quando la donna abbia contratto la malattia, accertando dove abbia comprato carne negli ultimi anni". Il morbo è diventato noto all'opinione pubblica come morbo della mucca pazza (in inglese MCD, mad cow disease). L'epidemia è da considerarsi sostanzialmente eradicata rispetto ai casi degli anni Novanta. Ci sono stati comunque solo due casi in Italia della malattia nell'uomo, dopo quello del 2002 registrato in Sicilia. Ormai praticamente debellato il morbo anche in Europa: gli ultimi dati documentano nel 2009 soli 67 casi, peraltro tutti bovini. “Ripensare il modello alimentare basato sul crescente consumo di ingredienti animali e sull’allevamento intensivo, incentivare campagne d’informazione sull’alimentazione vegetariana e non abbassare la guardia sulle misure restrittive introdotte dall’UE nella lotta l'encefalopatia spongiforme bovina (Bse)”: è l’appello rivolto dalla LAV alle competenti autorità europee e nazionali, in seguito alla notizia di una donna livornese di 42 anni purtroppo in fin di vita a causa del cosiddetto morbo della “mucca pazza”. All’alimentazione vegetariana e ai suoi benefici per la salute, per l’ambiente e per gli animali, la LAV ha dedicato il sito, con informazioni e consigli per un’alimentazione più consapevole.