Sono oltre 200 gli appuntamenti che compongono il programma di Notti dell'Archeologia, la manifestazione estiva che si terrà dal 10 al 31 luglio per scoprire il passato della Toscana attraverso aperture notturne ed eventi in 115 musei, parchi e aree archeologiche. “Il patrimonio archeologico è diffuso su tutto il territorio regionale – afferma l'assessore alla cultura Cristina Scaletti. – Non c'è luogo, si può dire, che non abbia una rovina o una traccia di chi nei secoli ci ha preceduto.
Per questa vicinanza vorremmo che ognuno potesse trovare nel programma un appuntamento a misura di un suo interesse. I musei, l'associazione che li riunisce, la Soprintendenza dei Beni Archeologici si sono dati da fare proprio per raggiungere questo obiettivo”. Per questo all'interno del programma è possibile scegliere tra 200 iniziative presenti in 82 Comuni della Toscana, che usano diversi linguaggi contemporanei adatti a pubblici di tutte le età: dal cinema, allo spettacolo, all'esplorazione. Ai ragazzi è dedicata la rassegna cinematografica “I giovani e il mondo antico”, realizzata in collaborazione con la Rassegna del Cinema Archeologico Internazionale di Rovereto e Archeologia Viva.
In 18 musei saranno proiettati cartoni animati, film di animazione in 3D e documentari selezionati per fasce di età dai 5 ai 18 anni, così da far conoscere ai più giovani il mondo dell'archeologia “non dalla platea di un cinema – spiega l'assessore Scaletti - ma nello spazio suggestivo del museo per nutrire l'immaginazione con nuovi contenuti”. Per chi ama il teatro invece viene riproposta la rassegna “Archeologia narrante”, realizzata dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze e dalla Fondazione Toscana Spett acolo, e giunta quest'anno alla quarta edizione.
Un calendario di nove spettacoli centrati sulla mitologia e la letteratura classica – da Omero ed Eschilo ai drammi di Dürrenmat – ambientati in borghi antichi e nelle aree archeologiche di 7 province toscane. “La Toscana e i suoi grandi archeologi” è invece il ciclo di incontri, mostre, conferenze dedicate come ogni anno ad un tema specifico, quest'anno appunto i grandi archeologi che hanno permesso la scoperta delle radici delle civiltà della nostra regione: tra i nomi più illustri Luigi Adriano Milani, Isidoro Falchi, Antonio Minto, Umberto Calzoni, e altri. Infine attività didattiche e di laboratorio, trekking, visite guidate completano il programma.
I musei, i parchi e le aree archeologiche che quest'anno partecipano alla manifestazione “non esauriscono il panorama dell'archeologia”, spiega l'assessore Scaletti, ma “compongono un quadro che pu& ograve; emozionare e soddisfare, allo stesso tempo, un bisogno attuale di conoscenze a partire dalle origini del paesaggio in cui viviamo”. Un patrimonio che può dire ancora molto sul presente e che per questo merita il riconoscimento del suo valore da parte della popolazione. “Secondo alcuni la nostra società non sarebbe in grado di produrre rovine perché non potrebbero mai essere testimonianze di spessore temporale – conclude Scaletti - Può essere un motivo in più per capire, apprezzare e tutelare quelle che abbiamo di fronte a noi”. Beatrice Penni e Dario Rossi