Manca Buffon e l'eco di questa notizia allarga il respiro delle squadre avversarie che possono permettersi di pensare alla sfida con l'Italia senza la pressione psicologica dovuta al miglior portiere del mondo da dover superare. Al suo posto Marchetti che è apparso per dire il vero sicuro, a dimostrazione di ciò la capacità di lasciar scorrere via il pallone ritenuto fuori dallo specchio, se l'emozione avesse giocato pesante avremmo visto esitazioni che invece non ci sono state, buon segno. Il Ct azzurro deve fare ancora a meno di Pirlo, l'elemento di qualità del centrocampo azzurro sul quale probabilmente il tecnico viareggino intendeva costruire le sorti del mondiale e che invece è risultato l'anello mancante tra difesa ed attacco. Sostituito ottimamente da Montolivo che però con De Rossi forma un tandem vocato al recupero del pallone ed all'impostazione della manovra secondo canoni più convenzionali, meno estro e fantasia.
Il talento di Caravaggio viene da una stagione in cui nella Fiorentina ha dovuto ricoprire, giocando praticamente sempre lui, un ruolo difficile di contenimento, di collante, non rinunciando però a farsi notare con interessanti tentativi a rete, anche dalla distanza. La sua prestazione contro il Paraguay ha dimostrato un buono stato di forma del giocatore che si è proposto nella manovra azzurra contribuendo attivamente nei 10 tiri in porta che gli uomini di Lippi hanno prodotto nei 90 minuti d'esordio. Nel paese degli allenatori si parla di Cassano, Totti e Del Piero rimasti a casa, ma come ha detto Demetrio Albertini "se parliamo sempre di chi non c'è.." c'è chi definisce una competizione anomala questa del Sudafrica 2010 in cui è tornata di moda la qualità, vince chi offre maggiore fantasia, maggiore approvvigionamento di palloni, mancano i tecnici rudi e crudi.
In realtà a ben vedere squadre come il Messico, vince chi corre, e non è poi così una grande novità. Desta perplessità la volontà, non troppo celata in questi anni, di poter utilizzare ancora Camoranesi che non è apparso in splendida forma, inserito a partita iniziata ha mostrato un bel tiro cross, ma poi si è perso uscendo repentinamente dal match. Allora si fa largo l'ipotesi Marchisio, sperando che anche per lui la prima sia stata un errore di percorso. Resta ancora fuori dai giochi Maggio, che pure ogni volta che viene impiegato regala piacevoli sorprese.
Ma il reparto dove l'Italia calcistica guarda è l'attacco, non è piaciuta l'assenza di occasioni, ci sono 4 attaccanti per due maglie, ma la capacità realizzativa è scarsa. Occorrono rifornimenti, è vero, le punte azzurre faticano a creare azioni personali, ma si aspetta la trovata del bomber di razza, che stenta ad arrivare. Pepe il suo ruolo lo ha interpretato bene e c'è da scommetere che qualche suggerimento in più potrebbe arrivare proprio da lui. Iaquinta o Di Natale, Gilardino o Pazzini? Questi gli interrogativi che aspettano soluzione, il doriano scalpita dopo una stagione 'pazzesca' ma Gilardino offre la sicurezza dell'esperienza, senza contare che un certo Pablito, ancora nella memoria di molti, si è comportato come un diesel ed è emerso alla distanza. Lippi a fine match contro il Paraguay ha dichiarato di aver perso un cambio con l'infortunio di Buffon, forse l'idea era quella di sfruttare un asso in più lì davanti.
Con tutti i cambi a disposizione, probabilmente ci sarà modo di vedere il valore di entrambi. L'importante per alcuni è non fare la figura della Francia, chiamiamola sportiva rivalsa, o acerrima rivalità, certo perdere con la Nuova Zelanda sarebbe un duro colpo per questo gruppo che deve difendere il titolo conservato in bacheca per 4 anni, altro mondiale, altra storia. AL
