Era appena atterrato in Italia all’aeroporto di Malpensa al rientro dalle Filippine. Nella valigia nera che aveva al seguito, però, al posto dei vestiti aveva ben altro. Quando gli uomini della Squadra Mobile fiorentina hanno aperto il bagaglio, hanno trovato infatti circa 500 grammi di shaboo, oltre ad un vero e proprio “kit” per il confezionamento delle dosi. Le manette sono scattate per un italiano di 47 anni. Oltre 300.000 euro il valore della droga sintetica sequestrata, che provoca effetti devastanti sul sistema nervoso con effetti allucinogeni, alleviando dal senso di stanchezza. Per l’uomo, accusato di traffico internazionale di stupefacenti, a conclusione di un’attività di indagine è arrivata la conferma dei sospetti degli investigatori.
All’interno della valigia è stato trovato tutto il necessario anche per il confezionamento delle dosi. Oltre ad una bilancia di precisione, l’italiano, domiciliato nelle Filippine, aveva con sé due confezioni di buste in cellophane, verosimilmente destinate al confezionamento delle dosi. Alcuni quantitativi minori di stupefacente erano occultate all’interno di confezioni di noti integratori regolarmente in commercio. I pagamenti della sostanza stupefacente avvenivano in favore dell’arrestato con bonifici bancari internazionali dell’importo variabile da 3.000 a 10.000 euro. Un arresto anche a Lucca Durante un posto di controllo effettato dalla Squadra Volante nella zona di Marlia i poliziotti hanno notato un ciclomotore eseguire una brusca frenata nel momento che il guidatore ha notato l’auto della Polizia.
Insospettitisi dell’atteggiamento gli operatori hanno immediatamente inseguito il ciclomotore che nel frattempo aveva invertito la marcia. Durante l’inseguimento il conducente lanciava un involucro di nylon dal motorino ma veniva fermato di lì a poco e il sacchetto recuperato dove sono stati rinvenuti 500 gr circa di hascisch. L’uomo, un marocchino di 30 anni è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente ed è stato processato questa mattina per direttissima.
Il giudice lo ha condannato ad un anno e dieci mesi che dovrà scontare in carcere.
