E alla fine, questa mattina, erano in 800 i partecipanti al progetto cinematografico “L’ultima zingarata”, il cortometraggio sul remake del funerale del Perozzi (scena ultima dell’atto primo di “Amici miei”) che è stato girato in piazza Santo Spirito di Firenze per la regia di Federico Micali e la produzione di Francesco Conforti (ideatore del progetto). "Un omaggio a Firenze - ha ripetuto il regista Federico Micali - a questo quartiere dove si respira un'aria monicelliana, ricco di artisti e di creatività" "Non è una polemica contro il film di Neri Parenti e Christian De Sica - dice Micali - certo è che quando il Melandri dice: "come vorrei che venisse fuori un funeralone da fargli pigliare un colpo a quei due" quei due..
potrebbero essere anche nostri contemporanei (ride, ndr)" Mario Monicelli non ha potuto partecipare ma ha inviato un messaggio, tramite Conforti e Micali che sono stati a trovare il maestro ad Albinia, che è stato diffuso durante le riprese tra un silenzio quasi mistico esploso poi in un fragoroso applauso. Fin dalla mattina il Set è stato operativo con la registrazione delle scene del fim in cui compaiono battute; ovvero la sequenza in cui il povero Righi scende dal gradino del civico 24 e si unisce al corteo chiedendo spiegazioni. Monicelli ha prestato il suo volto nel ruolo di Alfeo Sassaroli, il luminare chirurgo Adolfo Celi che nel primo Atto della saga interpreta anche il boss degli Zingari, fatto fuori in uno scontro a fuoco dai temutissimi, quanto inesistenti, Marsigliesi.
"Oh unn'era morto?" chiede il Righi, interpretato magistralmente da Paolo Montagnani cugino del grande Renzo Montagnani, e visto in piazza come una sorta di mascotte e di venerabile simbolo di un mito passato che resiste al tempo. "Pensare che qualcuno credeva fosse uno scherzo - spiega Conforti - fermandomi m'hanno detto: "Unn'è che vengo tutto vestito di nero, sotto a ì sole e poi un vu ci siete nessuno, vero?". Oppure come quelli - continua - che hanno detto a Federico: "Guarda che piglio ì regionale da Empoli, se arrivo a Santa Maria Novella non è che mi pigliate a schiaffi?".
Invece siamo tutti qui ed è una cosa splendida" Non sono mancati i capannelli dei ricordi, con chiacchiere libere sui film e sulle battute divenute storiche, gruppi formati da decine di comparse e di passanti incuriositi, tra i quali anche l'ex allenatore della Fiorentina e neo CT dell'Italia, Cesare Prandelli apparso a sorpresa in piazza Santo Spirito tra l'ammirazione e l'in bocca al lupo generale che ha seguito innumerevoli "Grazie mister". Tra un ciak in cui Micali gridava "Azione, come fosse antani" ed un "Dite al prete di smettere di bere", si sono susseguite le prove e le riprese, dal basso, dall'alto, dalla piazza gremita di pubblico, in un'atmosfera tragicomica classica di un cult che ha cresciuto intere generazioni. Un omaggio alla fiorentinità, che forse si è omaggiata da sola, ricordandosi di essere parte viva ed attiva di un territorio che produce portatori sani di genuina ironia e leggera voglia di vivere, tutti zingari, tutti insieme, ancora una volta. "Vi auguro una buona 'ultima zingarata', ma speriamo che non sia l'ultima" (Mario Monicelli) di Antonio Lenoci Queste le foto della mattinata passata sul Set.