«Dopo la recente e fondamentale scoperta della straordinaria domus di Vetulonia, l’idea di ripercorrere a piedi l’antica via del ferro ha una notevole valenza culturale e per noi può avere anche futuri sviluppi turistici diventando uno degli itinerari più suggestivi di quel turismo lento che caratterizza la nostra offerta più recente. Per questo seguiremo con interesse questo ulteriore progetto che può contribuire a fare degli Etruschi un popolo più conosciuto e a fugare quell’alone di mistero che da sempre li circonda.
La Toscana continua a indagare sulle proprie radici e sono curiosa di sapere se avesse ragione Dionigi di Alicarnasso, sostenitore delle origini toscane di quel popolo, oppure Erodoto che li riteneva nativi della Lidia, cioè di origine anatolica». Con queste parole l’assessore regionale al turismo e alla cultura, Cristina Scaletti, ha portato il suo saluto ai partecipanti al convegno “La via del ferro. A piedi sulle tracce degli Etruschi” che si è tenuto alla Fortezza da Basso di Firenze nell’ambito della settima edizione di “Terra futura”. Nel corso dell’iniziativa è stato presentato il trekking turistico-scientifico dal Tirreno all’Adriatico che partirà da Populonia-Baratti il 4 giugno per concludersi il 21 ad Argenta-Comacchio, ripercorrendo l’antico tracciato seguito dagli Etruschi per commerciare i propri prodotti e in particolare il ferro, che estraevano dalle miniere dell’Elba.
Sono Pisa, Lucca, Casa del Lupo a Capannori, Altopascio e soprattutto l’allora città-stato di Gonfienti a Prato, le principali tappe del percorso seguito dall’VIII secolo avanti Cristo in poi dai primi abitatori dell’Etruria. Ideatori del tr ekking evento-spedizione scientifica sono Gianfranco Bracci, fotografo e guida ambientale e Marco Parlanti ricercatore e socio del Club alpino italiano di Pistoia. Saranno affiancati da un comitato scientifico composto da archeologi e architetti e riceveranno il supporto logistico di istituzioni (tra le quali la Regione Toscana) e amministrazioni dei territori attraversati. Ogni giorno-tappa sarà caratterizzato da visite alle emergenze archeologiche, storiche e ambientali locali o da eventi, fino quello finale del 21 giugno nel parco del delta del Po che precederà l’arrivo sull’Adriatico. Appassionati e curiosi potranno seguire l’iniziativa passo per passo, anche da casa propria, collegandosi a http://laviadelferro.blogspot.com/ Nel loro saluto i “padrini della via del ferro”, cioè Patrizio Roversi e Susy Blady, hanno definito l’iniziativ a «un affascinante slow tour sulle orme dei nostri avi». di Tiziano Carradori