Si è svolto presso l’Amministrazione provinciale di Pisa lo scambio di consegne tra Claudio Martini ed Enrico Rossi, neo commissario delegato per il superamento dell’emergenza causata dall’alluvione che ha colpito la Toscana tra Natale scorso e l’inizio dell’anno. Nel corso dell’incontro del Comitato istituzionale composto dalle cinque Province più colpite, Anci e Uncem, Martini ha sottolineato di aver richiesto a fine marzo al capo dipartimento della protezione civile, Guido Bertolaso, l’assegnazione alla Toscana di almeno altri 80 milioni di euro. «Si tratta – ha spiegato Claudio Martini – di una somma che consentirebbe quanto meno di far fronte alle somme urgenze e fornire i primi, indispensabili contributi per i privati e le imprese danneggiate.
Ad oggi sappiamo di poter contare su 1 26 milioni di euro, ma abbiamo danni per oltre 500 e i 200 a cui arriveremo se verranno stanziati gli 80 richiesti, rappresentano la quota minima necessaria. La Regione ha attinto dal proprio bilancio la metà delle risorse disponibili e quindi il contributo governativo per far fronte a quella che è stata definita una calamità nazionale è assolutamente insufficiente». Nel ringraziare il suo predecessore per l’ottimo lavoro compiuto e per aver impostato insieme a Comuni, Province e Comunità montane in maniera corretta e in tempi rapidi l’esatto calcolo dei danni, il neo commissario Enrico Rossi ha annunciato che si muoverà per portare a compimento le opere di salvaguardia. «Anche di fronte a questa vera e propria emergenza – ha sottolineato Enrico Rossi – la Toscana si è mossa con tempestività e spirito di collaborazione istituzionale, senza divergenze tra le amministrazioni dei d ue schieramenti politici.
Sei comuni toscani su 10 hanno riportato danni e in tempi record abbiamo realizzato l’esatta fotografia delle criticità, intervenendo nelle situazioni di rischio. Le nostre amministrazioni sono al lavoro, ma sottolineo l’urgenza di ottenere altri fondi statali». Secondo le stime degli uffici del commissario infatti le risorse a disposizione sono sufficienti a coprire soltanto il 30% degli interventi non rinviabili e a garantire il 30% dei contributi necessari alle imprese e la metà di quelli per i privati. «Ancora peggiore – ha concluso il commissario Rossi – è la situazione degli interventi necessari a mitigare il rischio idrogeologico.
I fondi a disposizione bastano a garantire soltanto il 15% dei lavori necessari alla messa in sicurezza dei territori. La Regione fin qui ha fatto il massimo sforzo finanziario possibile, ma è urgente che il Governo stanzi ulteriori fondi. Un aiu to concreto potrebbe venire anche dal superamento del Patto di stabilità, per evitare il paradosso di enti locali finanziariamente virtuosi e pronti a investire nella propria sicurezza, ma impossibilitati a farlo per un vincolo che, alla luce delle necessità reali, appare penalizzante e assurdo».
di Tiziano Carradori