Firenze 1° maggio 2010.- “Alle lavoratrici e ai lavoratori non si risparmia mai niente, ci è toccato proclamare lo sciopero per riconquistare il diritto delle commesse e dei dipendenti dei negozi di Firenze, Siena e di una serie di altri comuni toscani per riconquistare la loro libertà di celebrare il 1° maggio”. Presente al presidio di Firenze sotto palazzo Vecchio è molto soddisfatta Dalida Angelini, segretaria generale della Filcams Cgil Toscana, sia per la partecipazione al presidio che per l'andamento dello sciopero.
“Qualche nome di grandi negozi a mo di esempio”, ci dice, “chiusa la Standa e le librerie Feltrinelli e Martelli, Coin aperto solo con i capi negozio , aperto anche Armani ma solo con lavoratori interinali. Aperta la Rinascente, i ¾ dei presenti era composto da tempi determinati, l'altro ¼ era fatto di responsabili del negozio”. “Tanto per non nascondere nulla”, aggiunge, era aperto anche ZARA e non so chi c'era dentro. Una cosa è certa, conclude, erano tante le commesse al presidio fiorentino, molte arrabbiate, alcune incredule che si fosse arrivato a tanto, tutte felici della riconquistata libertà di non lavorare, così come in gran parte del mondo, il giorno della festa del Lavoro.” Ovunque il bel tempo ha reso più bella e tranquilla la partecipazione della gente, ovunque numerosa nonostante la crisi che continua a mordere anche e che fa dire a più d'uno che non è semplice festeggiare il lavoro che non c'è.
Fra i tanti appuntamenti cito, solo a mo di esempio, la manifestazione che si è svolta ad Empoli dove ha tenuto il comizio conclusivo il segretario nazionale Cgil, responsabile dell'organizzazione, Enrico Panini, sul palco anche il segretario generale della Cgil Toscana Alessio Gramolati. Un lungo corteo ha sfilato per le strade del centro cittadino per confluire in piazza Farinata degli Uberti, davvero troppo piccola per contenere tutti. Ad Empoli hanno sfilato in corteo anche i segretari nazionali di PD e PSI rispettivamente Pier Luigi Bersani e Riccardo Nencini e il presidente della Regione Enrico Rossi.
Bersani e Rossi hanno al termine rivolto un breve saluto alla Piazza che non aveva alcuna intenzione di svuotarsi senza averli ascoltati. Altre manifestazioni con una forte tradizione e grande partecipazione di popolo che cito ad esempio sono quella provinciale di Venturina, comizio conclusivo di Vito Marchiani segretario generale Uil Toscana, e quelle di Sesto Fiorentino e Pistoia dove i comizi conclusivi sono stati rispettivamente di Roberto Pistonina, segretario generale della Cisl di Firenze e del segretario nazionale Cisl Piero Ragazzini.
Da tutte le manifestazioni è arrivata forte e chiara la solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori del commercio costretti allo sciopero per riconquistare la libertà di celebrare il 1° Maggio, libertà negata dalle ordinanze di alcuni sindaci. Cgil, Cisl e Uil Toscane, infine, erano presenti, con proprie delegazioni, anche alla manifestazione nazionale di Rosarno. A Pistoia nella notte del 30 aprile, all’01,47, come registrato dalle telecamere di sorveglianza della Camera del Lavoro, sconosciuti hanno imbrattato con scritte e vernice la targa e la porta di ingresso della sede di Via Puccini.
La CGIL, nello stigmatizzare e condannare un episodio stupido e politicamente ridicolo, soprattutto perché messo in atto alla vigilia della Festa dei Lavoratori nei confronti del sindacato che più di altri si sta battendo con durezza per la difesa dei diritti dei lavoratori e dei più deboli. La CGIL ha consegnato alle Forze dell’Ordine, presso le quali è stata sporta denuncia la registrazione video operata dalle telecamere di sorveglianza che individuano gli autori del gesto (una donna e un uomo) mentre compiono il loro “atto rivoluzionario”.