Nei giorni scorsi un "detenuto" presso l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino, è evaso durante il trasferimento in una comunita' di recupero di Firenze. "L'uomo - ricostruiscono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi - era in macchina con un'operatrice della comunita', quando e' sceso improvvisamente dall'auto, a un semaforo in via Baccio da Montelupo, ed e' scappato per andare a trovare i genitori". La fuga è durata poche ore, ma questo episodio "ci stimola ad alcune riflessioni sullo stato della struttura che è finalizzata all’esecuzione della misura si sicurezza dell’Ospedale, e del suo personale impiegato nella sorveglianza e nella cura dei malati".
Nell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino in seguito ai dati resi noti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria aggiornati al 31 marzo 2010, emerge che la quasi totalità degli ospiti "non è composta da detenuti in attesa di giudizio né da condannati in via definitiva, bensì da internati". E l’internato, come è noto, "non deve scontare una pena relativa ad un reato commesso, ma si trova in un Opg in ragione di una valutazione di pericolosità sociale da parte di un perito o di un esperto, comunque sempre su decisione di un giudice".
A Montelupo i detenuti sono 162. Ebbene di questi "solo 8 sono condannati ,mentre sono 7 gli imputati. Addirittura 147 gli internati". Il personale di custodia è formato da circa 90 unità per 122 turni. Le dotazioni di personale sembrano maggiormente corrispondere "ad un modello di gestione più penitenziario che psichiatrico, vista la totale assenza di infermieri psichiatrici professionisti". Le guardie carcerarie, infatti, hanno un ruolo fondamentale all'interno dell'ospedale psichiatrico in quanto svolgono la funzione di controllo e di mantenimento dell'ordine simile a quella a esse richiesta nelle carceri; inoltre, grazie alla legge n.
395 del 1990, hanno aggiunto ai loro compiti quello di verifica e di giudizio riguardo al comportamento dei detenuti nelle celle. In realtà, "le guardie non possiedono nessun tipo di conoscenza che possa rendere più agevoli i loro rapporti coi detenuti-malati, ma oggi, rispetto al passato, i medici psichiatri e gli stessi agenti di polizia penitenziaria sono molto più attenti ai bisogni del malato". I dati di Rifondazione sono tratti da 'Ospedale psichiatrico giudiziario: aspetti normativi e sociologici.
Il caso di Montelupo Fiorentino, relazione di Giulia Simonetti, edito da 'L'altro diritto - Centro di documentazione su carcere, devianza e marginalità'. La capienza regolamentare è di 100 detenuti ma "risulta dimezzata a causa dei lavori di ristrutturazione" (Dati Ossevatorio Antigone). Da questi dati risulta evidente, per Rifondazione, "una discrepanza tra la capienza definita regolamentare (100 unità) e quella che dai dati in nostro possesso risultano essere le ultime rilevazioni (162 unità)".
Inoltre si pone un problema di sicurezza per gli operatori, e evidentemente nei protocolli seguiti per gli spostamenti dei degenti. Il gruppo di Rifondazione chiede con una domanda d'attualità al Presidente della Provincia di Firenze ed all’Assessore competente di riferire in Consiglio provinciale "sul fatto avvenuto, sullo stato di affollamento dell’ ospedale psichiatrico giudiziario, sullo stato di accoglienza e permanenza dei pazienti, e se le organizzazioni sindacali di categoria hanno interessato la Provincia di Firenze sul tema dei diritti e delle condizioni di lavoro".
Calò e Verdi chiedono poi se la Provincia intenda intervenire sull’Opg di Montelupo in sintonia con il Comune ed il Circondario Empolese "al fine di affrontare tutti i problemi ancora aperti nell'istituto".