“Bene fa il Ministro Bondi a mettere in rete tutti i finanziamenti statali di cui ha goduto il Maggio Musicale in questi anni: è giusto fare chiarezza nel mare di demagogia a cui abbiamo assistito in questi ultimi giorni”. Questa la dichiarazione della vicecapogruppo del Pdl Bianca Maria Giocoli. “Un pozzo senza fondo, quello della Fondazione del Maggio, che il presidente della Regione Rossi e il sindaco Renzi, pur di fare ostruzionismo al Governo, hanno deciso di alimentare con un vero e proprio colpo di teatro.
Io credo che prima di dare altri soldi freschi a chi finora ha dimostrato di non saperli usare, la diligenza del buon padre di famiglia avrebbe imposto di sentire in merito la città” ha sottolineato Giocoli. “Viene spontanea la domanda: quanti sono i cittadini che vanno al Teatro Comunale, e quanti quelli che giornalmente devono percorrere le strade della città piene di buche? – ha aggiunto la vicecapogruppo –. Forse i cittadini avrebbero gradito uno slancio di generosità improvviso in questo settore piuttosto, in cui i soldi destinati non bastano mai e che riguarda tutti e non un’élite di persone.
Oppure la generosità di sindaco, presidente della Provincia e presidente della Regione è stata mostrata ad arte e a scopo preventivo? Arrivando a breve l’auspicata autonomia, arriverà infatti anche il tempo in cui si vedrà ancora più chiaramente qual è la capacita di gestione, la capacità di attirare sponsor - che intanto sono scappati a gambe levate in questi anni - e la capacità di una programmazione e di elaborare un cartellone all’altezza della città di Firenze. Quindi, i soldi freschi possono servire a mettere una toppa sulle falle presenti e passate”.
“Basta vivacchiare sperando nell’aiuto dello Stato e di qualche santo, vivendo sui fasti di un nome prestigioso e sugli allori del passato che fu” ha concluso Giocoli. (fdr) "Le correzioni apportate dal governo sul decreto per le fondazioni lirico sinfoniche e in modo particolare l'assenza di riferimenti a La Scala e a Santa Cecilia, sono frutto del lavoro di squadra che il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha garantito in queste ore". Lo ha detto il senatore Andrea Marcucci (Pd), segretario della commissione cultura a Palazzo Madama. "Il declassamento del Maggio Musicale Fiorentino è contro ogni logica, lo stesso decreto individua nei i livelli qualitativi, nell'importanza culturale della produzione,nella regolarità gestionale degli organismi, nonché negli gli indici di affluenza del pubblico, i criteri per assegnare i contributi.
Sono criteri nei quali in gran parte il Maggio Musicale può rientrare. Certo - ha aggiunto il parlamentare - non serve a svelenire il clima, additare all'opinione pubblica le fondazioni liriche quali sperperatrici di denaro pubblico. Mi chiedo infatti quale sia il progetto del ministro Bondi. Tagliare improvvisamente il contributo dello Stato aiuta la responsabilizzazione delle Fondazione o determina la loro messa in mora? Il Maggio Musicale Fiorentino è un volano fondamentale dell'immagine di Firenze e della Toscana.
Una voce, questa, che non appare in nessun bilancio ma che porta un contributo significativo anche all'economia della regione, oltre che alla sua reputazione culturale". Francesco Bosi (Udc) ha inoltrato al sindaco di Firenze Matteo Renzi un messaggio relativo all’incontro promosso dal primo cittadino a tutti i parlamentari fiorentini per giovedì prossimo a Roma sulla situazione del Maggio Musicale. In questo messaggio Bosi si scusa con Renzi per la sua assenza all’appuntamento a causa di impegni istituzionali già assunti in precedenza, ma lo rassicura che potrà contare sul suo apporto nei confronti di qualsivoglia iniziativa che si muova a difesa della massima istituzione culturale fiorentina. Con l’occasione Bosi invita però il sindaco a promuovere iniziative per addivenire al più presto a un rinnovamento del Consiglio di Amministrazione e della gestione del teatro comunale. “L’attuale assetto del CdA, la Soprintendenza e la Direzione Artistica debbono essere sottoposte ad attenta verifica tanto per garantirne una reale rappresentatività della realtà cittadina, quanto per superare carenze gestionali che non sfuggono a nessuno.
Lo sforzo e l’impegno che si chiede al sindaco di Firenze è quello di ricercare al più presto una stringente rispondenza al ruolo che il Maggio deve svolgere sulla scena nazionale e internazionale pur con gli elementi di rigore finanziario che il contesto dell’economia nazionale richiedono. Sono certo che si possa fare di più e meglio anche a tutela dei tanti operatori che per questa istituzione danno il massimo impegno senza le più essenziali gratificazioni”.