Il Comune di Firenze aumenterà lo stanziamento annuale a favore del Maggio musicale fiorentino portandolo a 3,5 milioni di euro. Lo ha annunciato il sindaco Matteo Renzi, in una comunicazione tenuta in Consiglio comunale e relativa al teatro, all’indomani del decreto governativo di riforma delle Fondazioni lirico-sinfoniche che escluderebbe l’istituzione fiorentina da quelle di interesse nazionale. A questo proposito Renzi ha anche detto che giovedì prossimo, a Roma, vedrà i parlamentari fiorentini per una discussione bipartisan sul tema. “E’ in atto il tentativo - ha detto Renzi - di ridimensionare il valore del teatro e tutti devono far sentire la loro voce.
Non considerare il Maggio e il suo Festival un’assoluta eccellenza significa negare la verità”. “Per questo - ha continuato il sindaco - invito formalmente il ministro per i beni culturali Sandro Bondi a venire ad assistere alla ‘prima’ del 73° Festival, che si apre il 29 aprile. Finora il ministro non è mai venuto”. Il sindaco ha infine auspicato un momento di riflessione pubblica cittadina sul Maggio, che potrebbe essere un Consiglio comunale straordinario aperto. (edl) La Regione Toscana aumenta il finanziamento Regione ed Enti locali "fanno squadra" per la difesa e lo sviluppo del Maggio.
Mentre il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha annunciato in Consiglio comunale un aumento del finanziamento al teatro e una serie di iniziative per scongiurare il temuto "declassamento" ad opera dell'annunciato decreto governativo, interviene anche il presidente della Regione Enrico Rossi. Due le sue iniziative: un incremento di 500 mila euro dello stanziamento regionale (che ammonta attualmente a circa a 2,5 milioni) e una lettera al ministro Bondi, in cui chiede "che al Maggio sia attribuito quel riconoscimento di Istituzione di prioritario interesse nazionale che potrà assicurare alla Fondazione autonomia, crescita e sviluppo, anche sul piano degli interventi organizzativi, che esso merita, non in competizione con altre prestigiose Istituzioni nazionali, ma al pari di esse". Fin dalle prime indiscrezione dei giorni scorsi sul decreto il presidente Rossi aveva respinto con fermezza l'ipotesi di una sorta di declassamento del Maggio, denunciando, se così si intendesse procedere, una discriminazione della Toscana in una delle sue più prestigiose e riconosciute eccellenza.
"In merito al Decreto legge di riforma delle Fondazioni Lirico sinfoniche – prosegue il presidente - credo che il rilievo, il sostegno e le valutazioni che tutta la stampa nazionale ha espresso rispetto al Maggio Musicale Fiorentino siano la dimostrazione che una non corretta valutazione della qualità artistica, della storia e dei costanti sforzi per avviare una azione concreta per una normalizzazione degli istituti contrattuali penalizzerebbe non solo e non tanto la Toscana e la Città di Firenze, quanto il prestigio, la qualità e la rilevanza dell’intero sistema nazionale ed internazionale che si alimentano e contano sul Maggio musicale Fiorentino". "Qualunque provvedimento che dovesse vedere esclusa l’eccellenza del Maggio da specifici riconoscimenti – conclude - significherebbe un arretramento del valore culturale ed artistico dell’offerta nazionale". Un Consiglio comunale aperto da tenersi presso il Teatro del Maggio E’ la proposta lanciata questo pomeriggio in Consiglio comunale dal presidente Eugenio Giani.
“Penso – ha detto Giani- che sarebbe opportuno ritrovarsi a parlare della questione del Maggio musicale nella sede giusta con le maestranze, i sindacati e i rappresentanti di Regione e Provincia”. Il presidente del Consiglio comunale ha poi aggiunto che stasera stessa telefonerà al sovrintendente Francesco Giambrone per parlare di questa proposta di seduta aperta che secondo Giani dovrebbe svolgersi entro la fine di aprile. (lb) Le parole dell'assessore "Dobbiamo adoperaci perché sia bloccato il tentativo di affossare il Maggio Musicale".
E’ quanto ha dichiarato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi a proposito dell’esclusione del Teatro comunale da quel piccolo gruppo di fondazioni lirico-sinfoniche alle quali il decreto legge di riforma avrebbe riconosciuto una posizione speciale in quanto strutture di ‘particolare interesse nazionale’. "C’è un legame profondo e importante tra le scuole fiorentine e una delle ‘eccellenze’ della nostra città – ha aggiunto l’assessore all’educazione –.
Si dice spesso ‘i ragazzi non vanno all’opera’ ma da Firenze, grazie al ciclo ‘Le chiavi della città’ è arrivata una risposta diversa con un progetto di coinvolgimento dei giovanissimi nel melodramma". "Grazie a questo progetto ed ad un intenso lavoro di preparazione nelle scuole – ha sottolineato Rosa Maria Di Giorgi – lo scorso 27 marzo 250 bambini delle scuole elementari sono stati protagonisti della riduzione ad hoc di una delle opere in cartellone al Maggio, il ‘Ratto del Serraglio’ di Mozart.
Lo spettacolo rientrava nel progetto ‘All’opera’ voluto dal nostro assessorato e dal Maggio Musicale Fiorentino. I bambini affrontano con i professionisti del Teatro comunale il loro primo momento di contatto con la grande cultura del melodramma, peraltro nato a Firenze". "Le scelte del Ministro Bondi, che prefigurano tagli ai finanziamenti ministeriali – ha concluso l’assessore Di Giorgi – affosseranno, tra le altre, anche queste importanti opportunità per i nostri studenti. E’ inutile elogiare l’ ‘eccellenza del Maggio Musicale fiorentino’, come ha sempre fatto il Ministro per i beni culturali, e poi fare scelte che mettono in discussione una delle manifestazioni musicali più importanti del mondo e i suoi rapporti con il tessuto cittadino, a partire anche dai progetti per le scuole".
(fn) Le opposizioni di sinistra "Il Maggio Musicale Fiorentino fondato nel 1933, è il festival musicale più antico d’Italia e secondo in Europa solo a quello di Salisburgo". Lo afferma il Capogruppo Valdo Spini. "Vogliamo ribadire e ricordare all’intero Consiglio comunale l’importanza della vocazione sinfonica dell’Istituzione del Maggio Musicale Fiorentino e del suo forte impegno culturale per tutto l’arco dell’anno non solo a livello nazionale ma anche a quello internazionale.
Rimandiamo la discussione nel merito al Consiglio comunale che verrà convocato prima delle nomine. Ora bisogna unirsi tutti perché il Governo riconosca al Maggio la dimensione che gli è propria nell’interesse di tutto il Paese”. (lb) "Abbiamo sottoscritto un ordine del giorno sul Maggio fiorentino, insieme a Pd, IdV, SeL e gruppo Spini, perché riteniamo grave e dannoso il provvedimento del ministro Bondi. In pratica il Governo, a differenza del passato, ha riconosciuto come istituzioni di livello nazionale solo la Scala e Santa Cecilia, escludendo il Maggio Fiorentino, con una conseguente riduzione dei finanziamenti e il prevedibile ridimensionamento di una istituzione culturale di livello mondiale. Sappiamo bene, e l’abbiamo sempre sostenuto, che le principali carenze nella politica culturale della città stanno nella incapacità di favorire una produzione artistica contemporanea, di sostenere le sperimentazioni e la diffusione capillare delle diverse espressioni.
Questo non vuol dire che le eccellenze, laddove ci sono, non debbano essere riconosciute e sostenute. Non è stato però possibile presentare un ordine del giorno espressione del Consiglio comunale della città di Firenze perché il Pdl non ha accettato di mettere in discussione un atto che riguardava l'operato di un proprio ministro, adducendo motivazioni pretestuose. Consideriamo grave questo atteggiamento, che subordina gli interessi – innegabili – della città a decisioni politiche prese a Roma, per un gretto risparmio di risorse o, peggio, per colpire una amministrazione non 'amica'.
E pensare che tutti i giorni si sente parlare di federalismo"! Questo l'intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo. (fdr) Gli interventi di Galli e Giocoli (Pdl) “La maggioranza e l’opposizione di sinistra ci hanno chiesto oggi di firmare un ordine del giorno per bocciare un decreto legge che nessuno ha ancora letto: quello sulla riforma degli enti lirico sinfonici. Abbiamo risposto no, e diciamo no anche a un’amministrazione comunale che non muove un dito per le infrastrutture necessarie al rilancio della città, aeroporto in testa, ma in compenso non perde occasione, non appena si presenta un problema, per attaccare l’operato del governo”.
Questo il commento del capogruppo del Pdl Giovanni Galli, intervenuto nel dibattito in Consiglio comunale dopo la comunicazione da parte del sindaco Renzi. “Dell’intervento di Renzi ci piace solo la proposta di una seduta del Consiglio comunale dedicata al Maggio Musicale Fiorentino – ha aggiunto Galli –. Ben venga un dibattito pubblico sul funzionamento del Teatro Comunale. Perché se è vero che il festival del Maggio è un’eccellenza, che come tale va difesa con orgoglio da parte di tutti, la domanda che poniamo al sindaco, e presidente della Fondazione del Maggio, è: come funziona il teatro gli altri 330 giorni dell’anno?” “Siamo stufi poi – ha concluso il capogruppo del centrodestra – di ascoltare le lamentele a rotazione, del sindaco e della sua maggioranza, sulla legge speciale per Firenze, a detta loro promessa e non mantenuta.
Lo scorso ottobre si è tenuto un tavolo, proprio qui a Palazzo Vecchio, con tutti i parlamentari fiorentini, di destra e di sinistra, a cui ha partecipato lo stesso sindaco. Ma invece di lavorare per definire le priorità dell’amministrazione riguardo ai benefici della legge speciale, una legge-contenitore pensata per rilanciare Firenze, si preferisce continuare a gettare fumo negli occhi alla gente, facendo intendere che si tratti di un sorta di prelievo al bancomat dello Stato che viene negato.
Così non è e non deve essere, e bene fa il governo a non assecondare il pressappochismo del centrosinistra fiorentino: a loro spetta il compito di amministrare la città, anche se pare sempre più evidente che c’è chi ha altro per la testa”. (fdr) “Meno soldi e più controlli sulla gestione, governance capaci di aumentare le produzioni e l'offerta di spettacoli cioè maggiori produzioni e competitività: questo è ciò che serve al Maggio Musicale Fiorentino. Basta vivere sugli allori del passato, non è più tempo”.
Così la vicecapogruppo del Pdl Bianca Maria Giocoli ha commentato la comunicazione del sindaco Renzi oggi in Consiglio comunale. “Non sono d'accordo nel privare la città di soldi freschi che andranno nel calderone di un pozzo senza fondo – ha aggiunto Giocoli –. L'argomento va affrontato con più serenità e dopo aver visto il decreto del governo: prima si vedono gli atti e poi ci si straccia le vesti, non il contrario. Il sindaco è presidente ormai da quasi un anno del Maggio; perché non è intervenuto prima? Perché non ha rappresentato al ministro Bondi l'eccellenza che oggi sbandiera solo per fare clamore?” “Bene il Consiglio comunale al teatro – ha sottolineato ancora l’esponente del centrodestra –, ma la proposta del sindaco arriva per seconda, visto che Forza Italia l'aveva già fatta un anno fa, al momento del conferimento degli immobili che andavano a tentare un ripianamento degli effetti disastrosi della gestione Van Straten.
In questo senso, un po’ di numeri non guastano: sponsorizzazioni da 343.000 a 15.000, tournée che hanno dato risultati da 387.000 a 152.000 e il Monte dei Paschi che si è defilato. E il personale? 486 dipendenti di cui 5 dirigenti, 10 collaboratori artistici, 115 professori di orchestra, 98 del coro, 43 ballerini; 118 impiegati e 97 operai. Una struttura che ha più impiegati che orchestrali non può pensare di vivacchiare ‘border line’ sull'orlo del fallimento sperando sempre che alla fine qualche santo l'aiuti.
La Scala ha 5 anni di bilanci in attivo e fior di sponsorizzazioni importanti forse vuol dire qualcosa”. (fdr) La lettera di Carla Fracci La notizia secondo la quale il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino rimarrebbe fuori dal decreto di riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche approvato dal Consiglio dei ministri ha suscitato la reazione di Carla Fracci, assessore alla Cultura della Provincia di Firenze, già prima ballerina al Teatro della Scala. “Caro Sindaco – ha scritto l’assessore Fracci in una lettera inviata a Matteo Renzi - ho letto la sua difesa della grande importanza del Maggio Musicale Fiorentino, manifestazione che ha educato tante generazioni di italiani all’alta qualità della musica.
Mi associo alla sua battaglia per la pace artistica e mi auguro di poterla combattere al suo fianco con armi benefiche”. Sulla questione è intervenuto anche il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci: “La Provincia sarà impegnata a sostegno del Teatro del Maggio Musicale fiorentino anche nel 2010, grazie ad un contributo di 1 milione di euro che sarà stanziato nonostante la Provincia non abbia competenze dirette nella gestione del Maggio”. “Resta comunque il disappunto – ha aggiunto Barducci – per la decisione del Governo centrale, che sembra voler escludere dal decreto la struttura fiorentina più per una rappresaglia di ordine politico che a seguito di una reale valutazione delle potenzialità del Maggio.
Tutto ciò conferma il rischio di una continua penalizzazione da parte dell’esecutivo delle regioni dell’Italia centrale che hanno un diverso orientamento politico rispetto alla compagine di governo”.