Firenze 12.04.2010- Dopo mesi di incontri e trattative, sembra ormai definito il sistema di misure necessario per sostenere un comparto che, quest’anno, va incontro a una drastica svolta. Come è noto, infatti, dal 2010, per la prima volta non saranno più erogati contributi diretti alla coltivazione. Questa novità che rischia di generare un pesante contraccolpo, in parte, sarà attutita dagli interventi che verranno attivati dal Piano di Sviluppo Rurale della Toscana, con l’impiego delle risorse comunitarie destinate alla riconversione e ristrutturazione del settore.
Per la Toscana, dove, nel 2009, sono stati 2300 gli ettari coltivati a tabacco da quasi 250 aziende con una superficie media di 9.3 ettari (contro i 2.1 ettari della media nazionale), la cifra sfiora i 50 milioni di euro: un importo sostanzioso che Coldiretti ha chiesto alla Regione di destinare al pieno rispetto di quanto previsto dall’Ocm Tabacco. “Le risorse contenute nel Psr devono andare solo ai tabacchicoltori o agli ex tabacchicoltori”, ha preteso la più importante organizzazione agricola che ha anche evidenziato la necessità di mettere a punto un menù di misure ampio con le maggiori percentuali di contribuzione possibili per consentire alle imprese di realizzare progetti aziendali che si annunciano complessi e costosi.
Coldiretti ha anche sollecitato e condiviso l’introduzione nel piano di sviluppo rurale di una nuova misura, la 114, per le aziende in via di ristrutturazione, e di una misura agro ambientale specifica che diano luogo ai maggiori benefici possibili per le imprese. “Per la prima volta – commenta il Presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli –, su nostra richiesta, è stato introdotto un metodo operativo del tutto innovativo, che consente di indirizzare davvero le politiche sui bisogni reali delle imprese, a cui gli interventi sono destinati.
La Regione infatti ha deciso di avviare in tempo brevi un’indagine ricognitiva per conoscere le iniziative ed i progetti che gli imprenditori intendono sostenere per sviluppare le aziende, migliorare la competitività e la qualità delle produzioni o riconvertire le imprese verso produzioni diverse o alternative, come l’energia da fonti rinnovabili o i servizi. Questo permetterà di programmare ed indirizzare meglio le risorse disponibili, ottimizzando l’efficacia degli interventi e la stessa impostazione dei bandi”. Le proposte avanzate da Coldiretti e condivise dalla Regione Toscana sono state tradotte in formali proposte di modifica al PSR.
“Ora – annuncia Marcelli – queste proposte saranno inviate alla Ue per la definiva approvazione. In attesa del parere comuinitario, ribadiamo l’urgenza di impostare su queste misure i bandi per dare alle imprese la possibilità di presentare quanto prima le domande e quindi di mettere mano rapidamente ai loro progetti”.