La tenacia della Regione Toscana ottiene un risultato importante: a livello nazionale sarà aperto un tavolo di lavoro congiunto governo-regioni per modificare il testo del decreto legislativo n. 194 del 19 novembre del 2008, per il recepimento del Regolamento Ce n.882/2004. Applicandolo nella forma attuale le aziende che producono alimenti dovrebbero pagare alle autorità di controllo sanitario tariffe perfino superiori al costo stesso del servizio. In alcuni casi oltre 30.000 euro all'anno a fronte di un costo del servizio di alcune migliaia di euro.
Una forte penalizzazione, quindi, per un comparto gravemente segnato dalla crisi. Il tavolo, fortemente voluto e richiesto a più riprese dalla Regione Toscana, coordinatrice degli assessorati alla sanità presso la Conferenza Stato Regioni, avrà quindi il compito di sburocratizzare un iter considerato troppo pesante e rivedere il sistema tariffario. Nel dicembre scorso la Regione, anticipando le decisioni nazionali, era già intervenuta mettendo a punto linee guida in collaborazione con le associazioni di categoria, Coldiretti, Cia e Confagricoltura. La delibera approvata in quella occasione ha stabilito che per quanto concerne i diritti sanitari che interessano produzioni specifiche (carni, prodotti ittici, latte) non debba essere superato il costo del servizio, con risparmi per le imprese anche del 90%, e ha introdotto per il calcolo il criterio dell'autodichiarazione da parte del titolare dell'impresa.
Sono state inoltre escluse dall’applicazione dei diritti sanitari la trasformazione delle produzioni primarie, così da tenere fuori dal pagamento le produzioni tipiche della nostra regione, quali vino e olio. Si è cercato infine di armonizzare il comportamento delle Asl che applicheranno il decreto sul territorio, riguardo alle modalità della riscossione delle tariffe e all’ eventuale applicazione delle penali. Aspetti delicati a cui occorre prestare la massima attenzione, per non consentire applicazioni diverse che possono creare disparità tra aziende.
In tale processo di armonizzazione sono rientrate le tempistiche per la presentazione delle dichiarazioni, delle fatturazioni, delle riscossioni, delle applicazioni delle penalità ed anche le risposte ai numerosi quesiti degli operatori economici su particolari problemi. di Susanna Cressati