Siena, 26 marzo 2010 – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA ha approvato ieri i risultati 2009. Nonostante uno scenario difficile, il Gruppo Montepaschi ha raggiunto positivi risultati sia in termini economici (utile netto superiore ai 220 milioni di euro, oltre 354 milioni senza considerare la PPA), che di performance commerciali (raccolta diretta +9,1% a/a, impieghi +4,9% a/a) e di posizionamento competitivo. L’elemento di maggiore soddisfazione è l’aumento delle quote di mercato per effetto di una strategia commerciale incentrata sull’attenzione al cliente ed una politica di pricing adeguata alla situazione attuale. Per quanto riguarda i ricavi complessivi da attività finanziaria e di servizio, al 31 dicembre 2009, anche a causa delle dinamiche macroeconomiche, il margine della gestione finanziaria e assicurativa si è attestato a 5.707,3 milioni di euro (-2,2% rispetto al dato “ricostruito” del 2008, ossia 5.834,8 milioni).
Al suo interno, il margine di intermediazione primario è di circa 5.532 milioni di euro (5.944,8 milioni il 31 dicembre 2008 “ricostruito”). In particolare, l’analisi del margine della gestione finanziaria ed assicurativa consolidato evidenzia, nel confronto con i valori 2008 ricostruiti:
un margine di interesse che si attesta a 3.638,4 milioni di euro, in calo del 4,6% rispetto al dato al 31 dicembre 2008 “ricostruito” di 3.814,7 milioni. In particolare, il gettito nel quarto trimestre 2009, pari a circa 890 milioni di euro, si pone in lieve calo rispetto al precedente trimestre a seguito principalmente del minor contributo (circa 40 mln di euro) delle componenti “non commerciali”.Complessivamente, il margine consolidato della gestione finanziaria ed assicurativa si attesta a 5.707,3 milioni di euro (-2,2% sul 31 dicembre 2008 ricostruito).Il “margine di interesse commerciale” del 4Q09 si mostra invece in crescita del 2,3% rispetto al trimestre precedente, grazie a positivi effetti su margini e volumi. commissioni a circa 1.893 milioni di euro (circa 2.130 al 31 dicembre 2008). L’aggregato ha scontato nell’anno gli effetti della congiuntura, che hanno inciso sui proventi da servizi, soprattutto a causa della ridotta attività transazionale. Per quanto riguarda l’attività di gestione del risparmio, le commissioni del risparmio gestito, seppur in calo anno su anno, sono tornate a crescere dal secondo semestre 2009, grazie anche al favorevole andamento dei collocamenti; mentre si segnala che le commissioni di performance, applicate alla clientela, sono di importo non rilevante già a partire dall’esercizio 2008.
Resta ancora modesto (ed in calo nel 4Q09) il peso delle commissioni “up front”, in linea alla politica commerciale del Gruppo. Riguardo al corrispettivo sull’accordato, registrato tra le commissioni attive a partire da luglio 2009, è proseguita nel quarto trimestre 2009 la politica del Gruppo “riflessiva” rispetto alle modifiche normative in atto con una applicazione non ancora a regime. Nei primi mesi del 2010 ripresa del contributo commissionale rispetto ai dati dell’ultimo trimestre 2009. un risultato netto da negoziazione/valutazione attività finanziarie pari a circa 67 milioni di euro, in miglioramento rispetto al 2008, quando venne registrato un risultato negativo per circa 120 milioni di euro.
Tra le altre voci che concorrono alla formazione del margine della gestione finanziaria ed assicurativa si segnalano dividendi, proventi simili e utili/perdite delle partecipazioni che presentano un valore pari a circa 110 milioni di euro in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+96 milioni), grazie al maggior gettito degli utili da partecipazioni, principalmente AXA-MPS (circa +100 milioni rispetto al 2008).
In un contesto di estrema volatilità, i nostri ricavi rimangono al 99% ricorrenti, dovuti cioè all’attività tradizionale della banca. Per quanto riguarda il costo del credito e delle attività finanziarie si evidenziano:
“rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti” per circa 1.466 milioni di euro (circa 1.065 milioni al 31/12/2008). Il suddetto importo esprime un tasso di provisioning attorno a 96 bps (circa 73 bps al 31/12/2008; 95 bps al 30/9/2009), continuando a risentire del difficile quadro congiunturale, nell’ambito di una politica immutata in termini di accantonamenti prudenziali e contemperata da un’ accurata gestione con la clientela le “rettifiche nette di valore per deterioramento di attività finanziarie” presentano un saldo negativo per circa 44 milioni di euro per svalutazioni di titoli AFS soggetti ad impairment (circa 31 milioni) e per svalutazioni di altre operazioni finanziarie (circa 13 milioni) . A fronte delle criticità del contesto esterno, cresciute notevolmente nel corso dell’anno, sono state intensificate le azioni di riduzione e di contenimento strutturale della spesa in continuità con i passati esercizi.Il risultato operativo netto, quindi, è di circa 532 milioni di euro. Il cost/income è pari al 64,2% (vs 67,2% di fine 2008). Tra le altre componenti che concorrono alla formazione dell’utile netto abbiamo:Gli oneri operativi flettono dell’8% (al netto dei costi legati a uscita personale Capogruppo, -6,5% la variazione al lordo di tale componente) rispetto all’anno precedente grazie ai benefici strutturali delle manovre di contenimento e ricomposizione degli organici e a seguito dei processi di riorganizzazione intrapresi. In particolare: le “spese per il personale”, 2.290 milioni di euro, mostrano un calo del 6,2% a/a ricostruito. Tale calo è di portata strutturale in quanto legato al processo di riduzione e composizione degli organici iniziati a metà 2008.
Al netto degli oneri riferiti alle manovre di uscita agevolate dal servizio della Capogruppo (Esodo Incentivato e Fondo di Solidarietà) pari a circa 60 milioni di euro, la riduzione sarebbe pari a circa -8,7%. le “altre spese amministrative”, 1.212 milioni di euro, presentano una riduzione del 8,2% a/a ricostruito, per effetto principalmente delle incisive azioni di cost management. La flessione annua è strutturale ed è stata resa possibile grazie alle sinergie di costo ottenute a seguito dell’attuazione dei processi di riorganizzazione nonché alle azioni di cost management intraprese che hanno consentito di ridurre i costi in particolare negli ambiti logistico-economale, visure, banche dati e legale (con cali strutturali per tali comparti nell’ordine del 20/30%).
le “rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali” aumentano del 4,2% rispetto ai valori 2008 ricostruiti e si attestano a circa 163 milioni di euro per effetto degli investimenti in I.C.T. effettuati nel biennio 2008/2009 finalizzati all’integrazione di Banca Antonveneta, BiverBanca nel sistema informativo del Gruppo
accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri e altri proventi/oneri di gestione pari a circa -220 milioni euro (-154,7 milioni nel quarto trimestre dell’anno) di cui circa -134 milioni di accantonamenti al fondo rischi ed oneri (riconducibili principalmente ad accantonamenti per controversie legali e revocatorie, nonché svalutazioni operate sui titoli “junior notes”) e circa -86 milioni relativi ad altri oneri di gestione netti di cui circa 27 milioni derivanti da migliorie sulle filiali in immobili di terzi. utili da partecipazioni pari a -2,7 milioni di euro (rispetto ai 176,5 milioni dell’analogo periodo dell’anno precedente che ha beneficiato delle plusvalenze realizzate dalle cessioni di Banca Depositaria, Fontanafredda e Finsoe) oneri “una tantum” per 87 milioni di euro, connessi al processo di riassetto deliberato nell’ambito del Piano Industriale.A completare il quadro reddituale concorrono infine imposte sul reddito dell’esercizio negative per circa 102 milioni di euro (al 31 dicembre 2008 valore positivo per circa 879 milioni) quale saldo tra l’effetto positivo per circa 109 milioni riferibile all’affrancamento dell’avviamento di Banca Antonveneta (ex art.Si tratta di costi informatici e altre spese per circa 28 milioni, nonché di oneri “una tantum” di personale per circa 59 milioni. Questi ultimi sono riferiti prevalentemente alle manovre di uscita agevolate dal servizio (Esodo Incentivato e Fondo di Solidarietà) e riguardano le risorse provenienti da società incorporate dalla Banca Capogruppo. La quota residuale deriva dalle spese per le task force (personale in missione) attivate al fine di completare l’integrazione informatica ed organizzativa di Banca Antonveneta nel Gruppo; utili da cessione di investimenti per 42 milioni di euro riconducibili alla plusvalenza della cessione del ramo d’azienda bancario (15 sportelli) alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata. L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si attesta quindi a circa 265 milioni di euro. L’utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte è pari a circa 196 milioni di euro, riconducibile principalmente alla plusvalenza connessa alla cessione di Mps Asset Management Sgr SpA, di ABN AMRO Asset Management e delle altre SGR del Gruppo a Clessidra.
15 DL 185/08) ed un valore negativo di circa 211 milioni di imposte sul reddito d’esercizio (IRES e IRAP), di cui 44 milioni riconducibili all’indeducibilità degli interessi passivi introdotta dalla c.d. “Robin Tax”. Il “tax rate” d’esercizio risulta quindi pari a circa il 38,4%. L’utile netto di periodo del Gruppo Montepaschi ante effetti della Purchase Price Allocation (PPA) è di circa 354 milioni di euro. Considerando gli effetti netti della PPA, lo stesso si colloca a circa 220 milioni di euro.
Con riferimento ai segmenti operativi del Gruppo Montepaschi, individuati in base alla normativa IFRS 8, queste sono le principali evidenze: Direzione Commerciale Privati:
§ margine della gestione finanziaria e assicurativa: -17,1% anno su anno § impieghi verso clientela: +5,8% anno su anno § raccolta diretta: +6,5% anno su annoDirezione Commerciale Corporate:
§ margine della gestione finanziaria e assicurativa: +12,4% anno su anno § impieghi verso clientela: -3,2% anno su anno § raccolta diretta: +17,8% anno su annoAggregati Patrimoniali Per quanto riguarda gli aggregati di raccolta, i volumi si attestano attorno a circa 288 miliardi di euro (+5,7% rispetto al 2008), in aumento di quasi 16 miliardi rispetto all’anno precedente grazie in particolare alla raccolta diretta.
Si conferma in ripresa il risparmio gestito (+5,2% sul 31/12/2008) soprattutto per effetto del positivo andamento della raccolta premi assicurativi. La raccolta diretta si attesta sopra i 155 miliardi di euro, in crescita di circa 13 miliardi rispetto a dicembre 2008 ed in rilevante sviluppo sull’analogo periodo dell’anno precedente (+9,1%) con una quota di mercato (al netto dei collocamenti obbligazionari) al 7,32% in crescita di 51 bps rispetto a fine 2008. La raccolta indiretta avanza del 2,1% rispetto al 2008 e si attesta sopra i 132 miliardi di euro. In particolare, per quanto riguarda l’attività di gestione del risparmio, nel 2009 si è registrata un’attività commerciale intensa che si è tradotta in flussi di collocamento per circa 22,2 miliardi di euro che, nonostante gli andamenti negativi del sistema finanziario, si presentano in progresso sull’anno precedente (+104%).
Per quanto riguarda l’attività di gestione del credito, il calo della domanda di finanziamenti registrato a livello di Sistema si è tradotto in una dinamica moderata anche per gli impieghi del Gruppo Montepaschi i cui volumi, al 31 dicembre 2009, sono risultati pari a circa 152 miliardi di euro con un incremento del 4,9% sull’anno precedente grazie soprattutto alle componenti a medio/lungo termine, il cui aumento (+17,5% in termini di saldi medi), ha più che compensato il calo registrato sulle altre forme tecniche.
Di conseguenza la quota di mercato dei prestiti del Gruppo, al 31 dicembre 2009 si è portata a 8,02% in crescita di 37 bps rispetto al 31/12/2008. Nel corso dell’anno sono state proseguite le iniziative a sostegno sia del tessuto imprenditoriale e produttivo volte a mitigare gli effetti della sfavorevole congiuntura economica che si sono arricchite di una serie di misure – articolate in agevolazioni, plafond dedicati – destinate a tutte le imprese, con particolare riferimento alle aziende più virtuose e socialmente responsabili sia a favore delle famiglie consumatrici, soprattutto tramite il programma denominato “Combatti la Crisi” (sospensione delle rate dei mutui fino a 12 mesi, introduzione del Mutuo MPS Protezione, del Mutuo Sicuro Plus e Avviso Comune).
A livello di singoli prodotti buono l’andamento dei mutui veicolati alla Clientela direttamente dalle Reti Commerciali, le cui stipule hanno superato 14 miliardi di euro, confermando un trend in accelerazione (5,6 miliardi nel 4° trimestre; +61,6% Q/Q), grazie anche ai prodotti dedicati alle famiglie lanciati in corso d’anno. Nello specifico si segnala il riconoscimento ottenuto da “Mutuo MPS Protezione” a tasso variabile con Cap, riconosciuto miglior mutuo 2009 dall’Osservatorio Finanziario. Con riferimento alla qualità del credito, il totale dei crediti deteriorati netti si pone in leggera crescita rispetto ai valori di Settembre 2009 (+1,6%) e comunque con una dinamica migliore rispetto ai trimestri precedenti.
I presidi a copertura dei crediti deteriorati rimangono su livelli congrui (40,4%) ed in crescita rispetto a fine giugno 2009 (+170 bps) e fine settembre 2009 (+80 bps). In particolare, per le sole sofferenze lorde l’incidenza delle rettifiche di valore si attesta al 56%. Le rettifiche di valore di portafoglio su impieghi in bonis lordi si pongono infine intorno allo 0,6% dell’aggregato di riferimento. Con riferimento ai coefficienti patrimoniali (BIS II AIRB floor RWA al 90%), il Tier 1 si attesta al 7,5%.
Considerando gli effetti derivanti dalle recenti operazioni di cessione di sportelli a Banca Intesa e Banca Carige si attesterebbe sopra il 7,7%. In sede di approvazione di bilancio, il CdA proporrà all’Assemblea la distribuzione di € 0,01 per ogni azione di risparmio. I principali fatti di rilievo intervenuti a fine 2009 e inizio 2010 14 dicembre 2009: Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, approva l’operazione di sottoscrizione da parte del Ministero degli strumenti finanziari convertibili in azioni ordinarie emessi da Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., per un importo di 1,9 miliardi di euro, ai sensi dell’art.
12 del decreto legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito dalla Legge 28 gennaio 2009, n. 2. 14 dicembre 2009: Intesa Sanpaolo e Banca Monte dei Paschi di Siena firmano il contratto preliminare di compravendita relativo alla cessione di 50 filiali di Banca Monte dei Paschi di Siena a Banca CR Firenze (Gruppo Intesa Sanpaolo) al prezzo di 200 milioni di euro. 15 Gennaio 2010: Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Carige firmano il contratto preliminare di compravendita relativo alla cessione di 22 filiali di Banca Monte dei Paschi al Gruppo Carige al prezzo complessivo di 130 milioni di euro. 10 febbraio 2010: AXA e Banca Monte dei Paschi di Siena (BMPS) estendono il loro accordo di bancassicurazione alla rete distributiva rappresentata dalle 1.000 filiali della ex Banca Antonveneta, a fronte di un corrispettivo di 240 milioni di euro. 15 febbraio 2010: rimborsata anticipatamente l’operazione di cartolarizzazione denominata “Siena Mortgages 02-3 S.r.l.”, relativa ad un portafoglio di mutui fondiari “performing”, garantiti da ipoteca di primo grado su immobili residenziali.