Non poteva concludersi che nel primo giorno di primavera, giornata mondiale Unesco dedicata alla poesia, il programma del “Tempo del Ceppo”, ciclo di iniziative e incontri legati al 54° Premio Letterario Nazionale “Ceppo Pistoia”. Per tutto il pomeriggio di domenica 21 marzo (dalle 15:30 alle 18), infatti, in una piazza del Duomo “invasa” da un suggestivo labirinto di piante allestito dall'Associazione Vivaisti di Pistoia, oltre venti poeti dell'area metropolitana Firenze-Pistoia intrecceranno le proprie voci con quelle dei protagonisti del Premio Ceppo 2010 (dunque Antonio Carvajal Milena, Gianni Celati, Roberto Denti, Rossella Milone, Letizia Muratori e Vitaliano Trevisan) leggendo i propri componimenti e invitando tutta la cittadinanza, bambini e adulti, a leggere e ascoltare la poesia, dentro e fuori il labirinto. “La primavera dei poeti” prevede infatti anche letture negli altri “labirinti” allestiti in Palazzo Comunale e nell'Antico Palazzo dei Vescovi, con visite e laboratori tenuti da poeti “vietati agli adulti” come Pietro Formentini, Giusi Quarenghi e Roberto Denti.
Tutta la Giuria del Premio sarà coinvolta in questa come in tutte le altre inziative delle quattro giornate. Anche l'associazione culturale “Artemisia” (rappresentata da Annamaria Iacuzzi) e il Centro culturale “Il Funaro” (con Massimiliano Barbini) sono coinvolti con visite guidate alla Collezione Piero ed Elena Bigongiari di quadri del Seicento fiorentino, oggi di proprietà della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, e con laboratori di drammaturgia curati dagli allievi della Scuola. Come dichiara il direttore artistico Paolo Fabrizio Iacuzzi: “Abbiamo sviluppato un programma di letteratura animata che vede scrittori in versi e in prosa coinvolti attivamente insieme ai giurati di tutte le generazioni, ai critici, agli operatori culturali, ai cittadini di oggi e di domani: gli alunni e gli studenti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie.
L'idea è quella di far sì che tutti possano sentirsi parte di una comunità-laboratorio sempre più estesa, che pensa attraverso il racconto e la poesia, retaggi culturali giunti fino a noi dalla letteratura orale della civiltà contadina. Una letteratura che duneque scende dal piedistallo dell'Accademia e torna a parlare delle persone e con le persone, di valori etici e civili”.