Il Ministro della cultura Sandro Bondi ha risposto all’interrogazione parlamentare di Italia dei Valori sulla vicenda dell’acquisto dell’archivio del Vasari da parte di ‘magnati’ russi. “Nella risposta di oggi – ha dichiarato Fabio Evangelisti, vice capogruppo alla Camera di Italia dei Valori - viene riconfermato ufficialmente il vincolo inscindibile tra luogo ed archivio, stabilito dalla sentenza del Tar della Toscana n. 387 del 21 novembre 1994, ormai passata in giudicato.
Con essa venne respinto il ricorso di Giovanni Festari, ultimo discendente del casato Rasponi-Spinelli che ereditò quel patrimonio di antiche e preziosissime carte. Ma niente si dice su un impegno del Governo per la promozione nazionale ed internazionale di ‘Casa Vasari’ e del suo archivio”. “Noi avevamo chiesto sia di non ‘svendere’ un pezzo fondamentale del patrimonio culturale di Arezzo, ma anche di rilanciare l’immagine di questo ‘museo’, da sfruttare a fini culturali ed economici per il bene della città.
Le promesse per promuove l’archivio Vasari ci sono state ed il Comune aveva ricevuto garanzie in tal senso – ha concluso il deputato toscano di IdV -, ma è molto strano che adesso il Ministro non abbia messo nero su bianco questo impegno, consegnando alla Camera la posizione ufficiale del Governo”.