In scena l'episodio tratto dal romanzo seicentesco di Cervantes, dilatato in conformità all'entralacement: le nozze di Kitri e Basilio ostacolate dall'oste Lorenzo, il padre della ragazza che la vorrebbe sposata a Gamache. L'ingegnoso, sognatore e generoso hidalgo e il fido scudiero Sancho assumono il ruolo di "aiutanti" per lasciare spazio ai giovani protagonisti ed arrivare al lieto fine. Ciò che consente al cavaliere Don Chisciotte di avere parte attiva nel plot è la rassomiglianza che lui crede di vedere tra Kitri e l'adorata Dulcinea. Elemento di forza e valore aggiunto alla rappresentazione molto corale, con la presenza contemporanea di più gruppi di danzatori ed attori sul palco, sono i costumi, prodotti in un Laboratorio di Dresda, elaborati e coloratissimi e la monumentale scenografia di una cittadina spagnola che fa da sfondo alla storia.
L'effetto cromatico di abbinamento tra i colori dei costumi e l'uso delle luci è complessivamente molto gradevole; il cambio di scena passa dall'ambientazione della piazza diurna, all'allestimento metateatrale su sfondo con cielo stellato, al candido paradiso sulle nuvole, al bellissimo e decorato interno della taverna. Artisticamente migliore e più incalzante il secondo atto, più ricco di passi di danza classica complicati. Caratteristica che accomuna tutti i danzatori, in particolare i due primi ballerini, la leggerezza e l'agilità nel salti nonché la precisione tecnica.
Suggestive le apparizioni a luce soffusa della visionaria Dulcinea a volte accompagnata da Driadi e Amorini. di Silvia Languasco