Dalle colline del Chianti al deserto del Sahara, per inseguire la passione della corsa. I tre coraggiosi podisti sono Ubaldo Artini, Giovanni Burroni e Dario Cresci, membri del comitato Ecomaratona del Chianti, che il prossimo 22 febbraio saranno tra i partecipanti della decima edizione della SaharaMarathon, la manifestazione sportiva internazionale di solidarietà con il popolo Saharawi che si svolge ogni anno nel deserto algerino al confine con Mauritania e Marocco. Una gara particolarmente dura, attraverso un territorio inospitale e spesso frustato dalle tremende tempeste di sabbia e dal sole cocente. Continua così il gemellaggio tra la manifestazione di Castelnuovo Beradenga e quella africana.
Infatti, per il quarto anno consecutivo, anche per l’edizione 2010 dell’Ecomaratona del Chianti - l’ultima, ad ottobre 2009, ha visto partecipare circa duemila atleti da tutto il mondo - le medaglie che verranno consegnate gli atleti che prenderanno parte alla corsa di Castelnuovo Berardenga saranno realizzate da artigiani Saharawi. Il laboratorio di produzione di medaglie ha formato e impiega attualmente trenta lavoratori, mentre sono complessivamente circa cento le persone che hanno di che vivere per tutto l'anno grazie al contributo dell’Ecomaratona e di tante altre gare che promuovono iniziative di solidarietà con il Saharawi. Il coordinamento e lo sviluppo della SaharaMarathon sono gestite da due organizzazioni di solidarietà, l'associazione El Ouali di Bologna e il Sahara Project Association di Madrid.
La SaharaMarathon, che comprende oltre alla maratona classica le distanze di 21km, 10km, 5km e la corsa dei bambini, ha come obiettivi la promozione dell’attività sportiva tra i giovani e le giovani Saharawi e il finanziamento e lo sviluppo di progetti umanitari. Ulteriori informazioni e dettagli sul percorso destinato agli atleti e sulla manifestazione di solidarietà sono disponibili sul sito dell’Ecomaratona del Chianti www.ecomaratonadelchianti.it oppure sulla pagina web della SaharaMarathon www.saharamarathon.org.
