L’assessore alle Politiche sociali ha risposto, in Consiglio provinciale, ad un’interrogazione di Nascosti sull’ex presidio sanitario Luzzi. L’assessore ha confermato quanto già trapelato dalla Regione, ovvero che si sta provvedendo ad uno svuotamento progressivo della struttura e che si dovrebbe, in qualche maniera, evitare un vero e proprio sgombero forzoso delle persone che occupano in questo momento, abusivamente, la struttura. Attualmente sono presenti 150 persone.
Tra le soluzioni prospettate quella di distribuire questi nuclei familiari sulle reti associative su cui si può fare conto nell’intero territorio regionale oppure offrire un aiuto per un rientro volontario in patria mentre una terza opzione prevede l’accompagnamento delle persone in percorsi di lavoro, di formazione prima, con il contributo della Provincia e di inserimento poi nel mondo del lavoro. Il consigliere Nascosti ha sottolineato di capire la complessità di gestione di uno sgombero.
Il consigliere ha ricordato che c’è una legge, la Bossi-Fini, che va applicata perché anche al Luzzi ci saranno extracomunitari regolari che lavorano e sono residenti ed extracomunitari irregolari che vanno riaccompagnati in patria. E’ questa la complessità della questione.