Gli scritti di Mameli nelle scuole della Toscana

La pubblicazione del Consiglio regionale per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità nazionale. Poesie, articoli politici e il Canto nazionale, del giovane morto per l’indipendenza italiana.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2010 18:53
Gli scritti di Mameli nelle scuole della Toscana

Sarà distribuita nelle scuole toscane la pubblicazione degli scritti di Goffredo Mameli, curata dal pronipote Nino e pubblicata dal Consiglio regionale della Toscana. Il libro nasce per celebrare il 150° anniversario dell’Unità nazionale ed è stata consegnata al presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione di una recente visita a Firenze. Vi si trovano 49 poesie, 40 articoli politici, 83 lettere, da quelle alla madre, nei giorni della ferita che lo porterà alla morte, a quelle a Garibaldi e Mazzini, un dramma in cinque atti e, ovviamente, l’Inno, che Goffredo Mameli intitolò “Canto nazionale”.

Un inno “che muove ancora all’emozione − ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini −, mantiene tutto il suo valore, è spesso ingiustamente criticato, ma rappresenta uno punto di equilibrio, una storia straordinaria e condivisa. Non si deve parlare di cambiarlo, tantomeno nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia”. “Abbiamo voluto iniziare le celebrazioni dell’Unità d’Italia − prosegue Nencini − con una iniziativa atipica”, nell’intento di coinvolgere i giovani studenti.

“Ancor oggi abbiamo bisogno della passione di Mameli per una Italia unita e coesa”, scrive Nencini nella presentazione del volume. La pubblicazione, “è un modo di far conoscere questa straordinaria figura di giovane patriota e democratico, amato come un figlio da Mazzini e Garibaldi e perduto quando non aveva ancora ventidue anni”, ha detto Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Giovanni Spadolini. Goffredo Mameli morì il 7 luglio 1849, per le conseguenze di una ferita riportata un mese prima in combattimento, mentre conduceva un assalto lungo la scalinata di villa Corsini, nei giorni della Repubblica Romana.

“In questi scritti non c’è solo il Mameli poeta, c’è il prosatore e il giornalista, il giovane e convinto mazziniano che si batté per l’unità, l’indipendenza e la democrazia”. Con il curatore del libro, Nino Mameli, erano presenti all’inaugurazione il prefetto Andrea De Martino e Cesare Angotti, direttore dell’Ufficio scolastico regionale. (s.bar)

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