I consiglieri provinciali del gruppo Popolo della Libertà hanno presentato una mozione sulla circolare ministeriale che indica e raccomanda l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana chiedendo un impegno alla Giunta al fine di sostenere l’inclusione dei giovani stranieri
Questo il testo integrale della mozione.
Vista la Circolare Ministeriale n. 2 dell’8 gennaio 2010 (“Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana”) emanata dal Ministro Gelmini e specificamente diretta, fra gli altri destinatari, all’Unione Province d’Italia.
Preso atto che nelle ultime settimane si è molto discusso della presenza sempre crescente di alunni stranieri nelle scuole e classi italiane; una presenza che talvolta ha superato quella degli stessi studenti italiani;
Considerato che affinché “l’inclusione degli alunni con cittadinanza non italiana si traduca in una positiva crescita – loro e dell’intera comunità scolastica in cui sono inseriti – occorre prevedere una strategia di concertazione in grado di coinvolgere in modo sinergico i Comuni, le Province, le Prefetture, gli Uffici Scolastici Regionali e, ovviamente, le scuole”;
Visto che per il raggiungimento degli obiettivi di integrazione ed inclusione devono essere poste in essere complesse strategie integrate di azioni e risorse;
Considerato che la scuola, ancor più di quanto accaduto finora, deve essere il luogo dell'integrazione.
I nostri istituti sono pronti ad accogliere tutte le culture del mondo, però, allo stesso modo, devono essere mantenute con orgoglio le proprie tradizioni storiche ed insegnare inoltre la cultura del nostro Paese. Un’indispensabile condizione questa per realizzare una vera integrazione. Visto che l’insieme delle azioni è finalizzato a consentire che “l’erogazione del servizio scolastico ottenga l’effetto di un reale coinvolgimento e di una crescita positiva per tutti”; Considerato che per far tutto ciò “occorre innanzitutto che le scuole, con la collaborazione degli Enti locali e dell’Amministrazione scolastica, si impegnino in uno sforzo sinergico, e partecipato, finalizzato all’elaborazione di criteri di equa distribuzione della popolazione scolastica e, per quanto possibile, di ponderata assegnazione degli alunni alle classi” nel rispetto ovviamente del Decreto del Presidente della Repubblica 31 Agosto 1999, n.
394 che nell’articolo 45 comma 3 sostiene che “Il collegio dei docenti formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi; la ripartizione effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri”; Visto che al fine di rispettare il tetto tendenziale previsto dalla Circolare Ministeriale “è necessario iniziare a programmare il flusso delle iscrizioni con azioni concertate e attivate territorialmente con l’Ente locale e la Prefettura e gestite in modo strategico dagli Uffici Scolastici Regionali”; Considerato che la Circolare del Ministro pone a tal fine “alcuni punti fermi, che dovranno costituire da quadro di riferimento alle diverse iniziative e operazioni da porre in campo per garantire una partecipazione alla vita scolastica degli alunni stranieri utile e fruttuosa.
Tali punti non vanno peraltro intesi quali vincoli posti ai genitori che iscrivono i propri figli, bensì quali criteri di carattere organizzativo sia dell’offerta formativa territoriale, sia della gestione interna della singola istituzione scolastica”; Impegnano il Presidente della Provincia di Firenze: A verificare la corretta attuazione della Circolare Ministeriale suddetta riferendo periodicamente in Consiglio provinciale; A promuovere, con sollecitudine, negli Istituti di propria competenza iniziative di coordinamento volte a informare e sensibilizzare corpo docente e studenti in merito ai contenuti della Circolare Ministeriale; Ad avviare gli opportuni accordi con i soggetti indicati nella Circolare Ministeriale per attivare le procedure necessarie affinché venga dato contenuto agli obiettivi formulati; A sostenere le scuole autonome indirizzando risorse umane e finanziarie nei processi di sviluppo delle competenze necessarie a conseguire l’obiettivo dell’inclusione dei giovani stranieri.