Tre giorni fa un docente di lettere fiorentino, Davide Biosa, è stato aggredito e minacciato in via delle Colonna, per le sue opinioni considerate “sioniste” da alcuni ex studenti proprio davanti al liceo Michelangiolo, dove l’uomo ha insegnato fino a due anni fa. Ieri, due giovani di origine ebraica, turisti americani, sono stati insultati e colpiti in pieno centro da un aggressore che gridava “Free Palestine”.
L'Associazione Fiorentina Amici di Israele esprimere ferma condanna del fatto e testimonia la più profonda solidarietà al professore aggredito, nella speranza che la denuncia che lo stesso ha formulato possa portare a giustizia.
«Apprendiamo con sgomento dell’aggressione verbale denunciata dal professor Davide Biosa. Stando al racconto della vittima, a cui esprimiamo profonda solidarietà, uno dei due giovani si sarebbe dichiarato ammiratore di Hamas e lo avrebbe accusato di essere un sionista e un fascista. Curioso binomio, quest’ultimo, se si pensa che proprio tre giorni fa, a Bologna, i militanti di Forza Nuova hanno esposto uno striscione contro il sionismo male assoluto e una bandiera israeliana imbrattata di vernice rossa. Invitiamo i giovani aggressori fiorentini a riflettere sulle cause di questa imbarazzante convergenza di vedute su Israele» nota Sara Natale Sforni, coordinatrice della sezione fiorentina di “Sinistra per Israele – Due Popoli, Due Stati”.
L’Associazione Italia-Israele di Firenze esprime profonda indignazione e preoccupazione per i gravissimi episodi verificatisi negli ultimi giorni nella nostra città: “Si tratta di fatti che non possono essere minimizzati né archiviati come semplici episodi isolati: l’antisemitismo è tornato a manifestarsi apertamente nelle nostre strade, e questo deve preoccupare tutta la società civile.
Come Associazione Italia-Israele di Firenze, denunciamo con forza questo clima di crescente ostilità verso gli ebrei e verso chi esprime solidarietà a Israele. Le istituzioni — a partire dal Comune, dalla Regione e dalle forze dell’ordine — hanno il dovere di reagire con fermezza, garantendo sicurezza, tutela e una risposta politica e culturale chiara e inequivocabile.
La nostra città ha una lunga tradizione di tolleranza e convivenza: non possiamo permettere che l’odio antisemita, mascherato da slogan politici, prenda piede. Serve una presa di posizione netta e condivisa, non il silenzio o l’indifferenza.
Non possiamo - infine - restare spettatori passivi. Quando un professore viene aggredito per le sue idee e due ragazzi vengono colpiti solo perché ebrei, è tutta la comunità fiorentina a essere colpita. Chi semina odio va isolato e fermato, senza ambiguità” nota Emanuele Cocollini, presidente dell’Associazione Italia-Israele di Firenze.