E’ attivo il portale della Regione Toscana per la ricognizione dei danni causati a privati dagli eventi meteorologici eccezionali di inizio novembre. I cittadini danneggiati potranno accedere al servizio online all’indirizzo servizi.toscana.it/formulari. Disponibili anche tutorial e informazioni per facilitare la compilazione. Sarà inoltre possibile scaricare il modello della delega nel caso si presentino denunce di danno per conto di un’altra persona.
“La Regione Toscana è stata attiva da subito per aiutare la popolazione ed i territori colpiti da un evento naturale di eccezionale intensità.– ricorda il presidente della Regione Toscana e Commissario straordinario per l’emergenza Eugenio Giani - Il sistema della Regione, attraverso la Protezione civile, ma anche le aziende sanitarie e tutte le altre sue articolazioni, è stato fin da subito in prima linea nei soccorsi, nell’assistenza alla popolazione, nel ripristino dei territorio, ed ora, grazie ad uno straordinario impegno degli uffici, è in grado di far iniziare una ricognizione puntuale dei danni dei privati, per poter richiedere al Governo in tempi rapidi cifre reali, dettagliate e mirate, non ipotesi. Questo perché vogliamo essere concreti nell’aiuto ai cittadini”. Per denunciare i danni subiti i cittadini dovranno registrarsi tramite SPID, CNS o CIE.
Una volta entrati sul portale dovranno cliccare sulla voce ‘compila nuovo formulario’, poi selezionare ‘emergenza alluvione novembre 2023’, poi dichiarare se stanno registrando danni per proprio conto o per un’altra persona, inserire l’indirizzo dell’immobile e segnalare se è l’abitazione principale o no, successivamente indicare i danni (stimati e già sostenuti) per le parti strutturali e i danni (stimati e già sostenuti) per i beni mobili. E’ fondamentale conservare tutti gli scontrini che attestano le spese sostenute e scattare foto che dimostrino i danni subiti.
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Sarà inoltre chiesto al cittadino di indicare se c’è necessità di ricostruzione o delocalizzazione dell’immobile e se ha o non ha diritto ad indennizzi assicurativi contro eventi naturali (nel caso sia attiva un’assicurazione, indicare i premi assicurativi versati negli ultimi 5 anni per polizze valide in caso di calamità naturali).
Il cittadino dovrà scaricare, compilare e ricaricare il modulo di ricognizione danni B1 (disponibile anche a questo link), copia del proprio documento di identità in corso di validità e il modello di delega nel caso si stia procedendo per conto di un’altra persona.
Infine, dopo aver dichiarato di assumersi la responsabilità della veridicità delle informazioni (pena esclusione dal contributo) e aver dichiarato di aver allegato tutti i documenti richiesti, la procedura terminerà cliccando il tasto ‘trasmetti’.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina www.regione.toscana.it/alluvione2023
Anche le aziende del Corertex, il Consorzio per il riuso e il riciclo tessile con base in provincia di Prato, stanno facendo i conti col post alluvione. Alcune imprese associate di Montemurlo si sono ritrovate col magazzino allagato e con le materie prime danneggiate. Una situazione che ha visto il consorzio unito a sostenerne la ripartenza. E che al contempo si è mobilitato con la politica per garantire da un lato l’arrivo di ristori e dall’altro la reale applicazione della moratoria su mutui e finanziamenti. Come spiegato dal presidente del Corertex, Raffaello De Salvo, direttamente al sottosegretario al made in Italy, Fausta Bergamotto, durante un incontro privato a Prato “ci sono ancora troppe banche che non applicano lo stop per 12 mesi a mutui e finanziamenti”. “A tanti imprenditori viene risposto che ancora non ci sono direttive specifiche – aggiunge De Salvo -. E che quindi per il momento si deve continuare a pagare”.
Eppure dal governo, dalla Regione Toscana e dalle associazioni dei consumatori arrivano ben altri messaggi, che spiegano che basta richiedere lo stop alla banca, autocertificando di avere subìto danni, per ottenere l’applicazione della moratoria. “Ho chiesto al sottosegretario e quindi al governo di fare pressing sulle banche – sottolinea De Salvo -. Per ottenere i ristori servirà del tempo, quindi il modo più semplice per sostenere gli imprenditori è quello di rimandargli le scadenze di tasse, mutui e finanziamenti. Ricordo che in tanti hanno acceso forme di sostegno post covid con le banche, anche grazie alle garanzie dello Stato, e quindi lo stop dei pagamenti diventa cruciale per la ripartenza del distretto”.
Durante l’incontro col sottosegretario Bergamotto si è parlato anche di responsabilità estesa del produttore nel tessile e di tutela del made in Italy. Argomenti che vedono in prima linea il Corertex, anche tramite specifiche audizioni parlamentari e ministeriali. “L’incontro è stato interessante e proficuo – spiega De Salvo -. Ho avuto modo di presentare l’eccellenza italiana del distretto tessile pratese, focalizzandomi sulla filiera di riuso e riciclo in previsione dei futuri cambiamenti sugli scarti tessili. Con l’occasione ho rinnovato l’impegno del Corertex a collaborare con le istituzioni a tutti i livelli per la stesura del futuro decreto Epr: in merito alla sostenibilità ambientale del tessile, riuso e riciclo sono nel nostro dna e un patrimonio del made in Italy”.
“Una delle peculiarità del nostro distretto - ha aggiunto l'onorevole di Fratelli d'Italia Chiara La Porta, presente all'incontro -, è proprio il sistema, perfettamente rodato da decenni, di riciclo e riuso. Un sistema virtuoso, che è il cuore delle nostre aziende. Confidiamo che potremo presto lavorare al futuro decreto Epr, al fine di tutelare e garantire questa metodologia che ha reso grande, nel mondo, la nostra filiera”.
Intanto il consorzio continua a crescere e a diventare sempre più nazionale. Proprio in questi giorni si è consorziata al Corertex l’azienda di Torino M&A Export. “Facciamo un’attenta selezione dei capi di abbigliamento che ritiriamo, in modo da limitare al massimo gli sprechi e prolungare il ciclo di vita della maggior parte dei prodotti – spiegano -. Con l’adesione al Corertex abbiamo la certezza che i nostri prodotti non più commercializzabili saranno ulteriormente selezionati per essere riutilizzati come materie prime seconde o riciclati per la realizzazione di altri beni”.