Alberi monumentali: il Comune di Firenze candida 19 esemplari

Completata la prima mappatura degli alberi comunali, al via l’avviso pubblico per soggetti pubblici e privati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2021 13:05
Alberi monumentali: il Comune di Firenze candida 19 esemplari

Sono 19 alberi e sei filari le piante che il Comune di Firenze intende candidare come alberi monumentali da inserire nell’elenco nazionale. E’ il risultato del censimento realizzato per la prima volta dalla direzione Ambiente, in collaborazione con Università di Firenze e Società Toscana di Orticultura, al quale potranno aggiungersi ulteriori alberature, anche segnalate da altri soggetti pubblici e privati. Per questo, l’assessorato all’Ambiente ha approvato un avviso per consentire a tutti di contribuire alla mappatura per l’attribuzione del carattere di monumentalità. I 19 alberi che saranno candidati in questa fase si trovano: otto al parco delle Cascine, tre in piazza Vasari, tre al Bobolino, uno all’Argingrosso, uno in via San Salvatore al Monte, uno al giardino dell’Iris, uno a villa Favard, uno in viale Galilei. I sei filari si trovano invece: quattro a Trespiano, uno a San Miniato e uno agli Assi.

“Abbiamo completato il primo censimento degli alberi comunali che rientrano nei criteri previsti per la candidatura come alberi monumentali - ha detto l’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re -. Si tratta di 20 alberi e quattro interi filari, ai quali vogliamo aggiungere anche eventuali ulteriori alberature che potranno essere segnalate da cittadini, associazioni, istituti scolastici e altri enti attraverso l’avviso che abbiamo pubblicato. L’elenco definitivo sarà poi trasmesso alla Regione Toscana che deciderà sull’attribuzione del carattere di monumentalità per l’inserimento nell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia, così come previsto dalla normativa vigente.

Attualmente - ha spiegato Del Re - sono sei gli alberi di proprietà del Comune già riconosciuti come monumentali, ma con questo lavoro vogliamo incrementare notevolmente questo numero candidando altri bellissimi alberi che hanno tutti i requisiti per ottenere il riconoscimento da parte della Regione. Un lavoro importante, che ha lo scopo di valorizzare non solo gli aspetti ambientali legati a queste piante, ma anche quelli paesaggistici. A partire dagli alberi monumentali sarà poi possibile creare itinerari per cittadini e visitatori alla scoperta di queste piante uniche al mondo”.

I criteri di attribuzione del carattere di monumentalità sono il pregio naturalistico legato a età, dimensioni, forma, portamento, rarità botanica e architettura vegetale; il pregio paesaggistico; il pregio storico-culturale-religioso e il valore ecologico. I sei alberi di proprietà comunale già riconosciuti come monumentali sono: la quercia di Mantignano, il cedro di villa Favard, la palma di villa di Rusciano, lo spino di Giuda del Salviatino, la farnia del parco delle Cascine e l’olmo di piazza Vittorio Veneto.

In totale sono 12 gli alberi monumentali già riconosciuti sul territorio comunale. Secondo la normativa vigente è albero monumentale l’albero ad alto fusto o quello secolare che per età, dimensioni, pregio naturalistico, rarità botanica, peculiarità della specie sia considerabile come un raro esempio di maestosità e longevità; o che abbia precisi riferimenti a eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale o delle tradizioni locali. Possono essere riconosciuti come monumentali anche i filari o le cosiddette alberate di particolare valore paesaggistico, monumentale, storico e culturale, anche se posti all’interno dei centri urbani; e gli alberi che si trovano all’interno di strutture di particolare pregio storico e culturale, come monasteri, chiese e residenze storiche.

Approfondimenti

Chianti, la vita secolare cresce all’ombra dei giganti verdi. Gli alberi monumentali sono ancora lì, tra le colline millenarie del Chianti a raccontare e testimoniare le radici storiche del territorio con la loro altezza, il diametro, l’età e le caratteristiche dello stato di salute. Da circa 3 secoli vivono, sorvegliano e tutelano con la loro ombra uno degli scenari collinari più belli e apprezzati al mondo. I Comuni di San Casciano e Greve in Chianti si uniscono nel progetto di valorizzazione delle alberature secolari, una liaison ambientale che cresce nel patrimonio arboreo della memoria.

“L’intenzione è quella di avviare un progetto - dichiarano i sindaci di San Casciano e Greve in Chianti Roberto Ciappi e Paolo Sottani - che valorizzi e promuova l'identità storica e naturalistica racchiusa in questi straordinari giganti verdi le cui radici e caratteristiche parlano del Chianti e del suo passato. Per rendere noto il pregio di queste antiche forme di vita abbiamo pensato di ricreare una sorta di museo diffuso degli alberi monumentali con i percorsi che conducono alle alberature dotandoli di cartelli e totem informativi che offrano indicazioni ed elementi di orientamento, la nostra idea è quella di rendere tali monumenti naturali luoghi aperti allo sguardo dei cittadini da visitare e apprezzare”.

SAN CASCIANO

 La Leccia è uno degli 8 alberi monumentali presenti sul territorio, individuati e mappati nell’ambito del quadro conoscitivo del Piano strutturale di San Casciano. “Abbiamo richiesto e ottenuto uno studio dagli agenti forestali che ha identificato gli alberi e le loro caratteristiche - fa sapere il sindaco di San Casciano Roberto Ciappi – la ricerca ha individuato la presenza di alberi secolari tra cui lecci, cipressi, palme, querce, cedri del Libano, situati in aree pubbliche e private. “Il lavoro – aggiunge il primo cittadino di San Casciano - fa parte di un’attività di mappatura dei percorsi storici, dei sentieri escursionistici, delle emergenze storico-religiose nel territorio aperto con l'obiettivo di diffondere la conoscenza e la diffusione di tutti gli elementi di pregio per la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e storico-culturale che rendono unica al mondo l’area del Chianti”.

GREVE IN CHIANTI

 A Greve sono quattro gli alberi monumentali presenti nel territorio, fondamentali tasselli di quel patrimonio verde della Toscana che complessivamente conta 122 esemplari, tutelati dalla legge regionale n. 60 del 1998. Alberature imponenti e maestose di elevato pregio che fanno parte di aree boschive, custodiscono memorie e rappresentano punti di riferimento dal punto di vista culturale e delle tradizioni locali. L’iniziativa del censimento è stata apprezzata anche dai privati che chiedono di verificare alcune piante secolari come il cerro nella proprietà del Castello di Querceto.

Gli alberi, invece, già censiti sono l’albero nei pressi di Badia di Montescalari, detto anche Querce dei cento rami, l'Ulmus minor denominato Due Olmi e il Quercus Robur chiamata Farnia del Mulin dei Gatti, lungo il fiume Greve. L'albero più alto è la farnia che raggiunge i 30 metri di altezza e i 4 metri di circonferenza, seguito dal cerro, alto 24 metri con una circonferenza di 3 metri e 85cm e dall'olmo, alto 16 metri con una circonferenza pari a 2 metri e 80cm.

“Gli alberi sono stati censiti e valutati – rileva il sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani - per ciascuna alberatura è stata redatta una scheda di valutazione e i dati sono stati anche informatizzati”. Quello della cura e della valorizzazione del patrimonio ambientale è un tema centrale per l'amministrazione grevigiana che ha attivato una particolare iniziativa nel corso del 2020 piantando 83 nuovi alberature, una per ogni nato nel 2019, nei giardini di via Danimarca a Greve in Chianti e nei giardini di via della Conca d'Oro Panzano. 

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