“Stiamo lavorando per candidare un centinaio di alberi presenti sul territorio comunale a far parte dell’elenco degli alberi monumentali della Città di Firenze”. Lo ha annunciato oggi l’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re in consiglio comunale rispondendo al question time del presidente della commissione Ambiente Leonardo Calistri. “Per la prima volta abbiamo individuato gli alberi che rientrano nei criteri dimesionali previsti, da sottoporre poi a valutazione.
In aggiunta ai sei di proprietà del Comune che già sono riconosciuti come tali - ha spiegato Del Re -, ci sono altri bellissimi alberi che hanno tutti i requisiti per ottenere il riconoscimento da parte della Regione. È un lavoro importante, che ha lo scopo di valorizzare non solo gli aspetti ambientali legati a queste piante, ma anche quelli paesaggistici. La natura è sempre capace di sorprenderci e la meraviglia e lo stupore che si prova dinanzi a queste opere d’arte naturali non ha eguali.
Una volta censiti, sarà bello creare itinerari per cittadini e visitatori alla scoperta di queste piante uniche al mondo e nella loro specie”. "L'attenzione per il verde non passa solo dalla messa a dimora di nuove alberature ma anche dagli alberi monumentali - ha detto il presidente Calistri -, che sono ormai considerati elementi caratterizzanti della città e del suo patrimonio, della sua urbanizzazione e del paesaggio. Il verde e la tutela degli alberi sono elementi inscindibili della tutela della città".
I sei alberi di proprietà comunale già riconosciuti come monumentali sono: la quercia di Mantignano, il cedro di villa Favard, la palma di villa di Rusciano, lo spino di Giuda del Salviatino, la farnia del parco delle Cascine e l’olmo di piazza Vittorio Veneto. In totale sono 12 gli alberi monumentali già riconosciuti sul territorio comunale. Secondo la normativa vigente è albero monumentale l’albero ad alto fusto o quello secolare che per età, dimensioni, pregio naturalistico, rarità botanica, peculiarità della specie sia considerabile come un raro esempio di maestosità e longevità; o che abbia precisi riferimenti a eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale o delle tradizioni locali.
Possono essere riconosciuti come monumentali anche i filari o le cosiddette alberate di particolare valore paesaggistico, monumentale, storico e culturale, anche se posti all’interno dei centri urbani; e gli alberi che si trovano all’interno di strutture di particolare pregio storico e culturale, come monasteri, chiese e residenze storiche.
“I lavori stanno andando avanti, anzi sono quasi ultimati. 63 nuovi pini e un pozzo per l'irrigazione. Questa la premessa dell'Assessora sulla nostra domanda fatta in relazione a piazza della Vittoria, con un question time. Una modalità – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – che già conosciamo, che prevede il ricordare come la scelta di piantare nuovamente pini sia la testimonianza che si sarebbe ascoltata la cittadinanza sul progetto per il futuro di questa parte della città.Il tema per noi però era un altro: la sopravvivenza di un gruppo di pini storici, che si era detto sarebbero rimasti al loro posto.
Avevamo già detto che c'erano ragioni per dubitare. Infatti siamo al "tuttavia". Una nuova perizia aggiorna le informazioni dell'Amministrazione. I costi di consolidamento dei 13 pini sarebbero eccessivi, quindi altri due alberi verranno abbattuti. Per ora, fino a una nuova relazione. Come nella storia dei dieci piccoli indiani vedremo un continuo assottigliarsi di quel gruppo? In questo caso però non c’è mistero. Si conoscono i responsabili. Sindaco e Giunta, che in Piazza della Vittoria hanno scelto una linea.
I pini sono pericolosi, dicono. Quindi abbattiamo i pini e piantiamo i pini. I soldi non sono l’unico criterio che conta. Non si respira denaro, non si mangia denaro, il denaro non fa ombra. Terremo alta l’attenzione, sapendo anche che in questo contesto di pandemia – concludono Palagi e Bundu – è molto difficile per la cittadinanza e l'associazionismo avere agibilità”.