Al Museo del Bargello la compagnia Lombardi-Tiezzi

Dal 29 maggio al 15 giugno nel Cortile Il ritorno di Casanova di Schnitzler

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 maggio 2014 00:07
Al Museo del Bargello la compagnia Lombardi-Tiezzi

Per l’annuale appuntamento di primavera al Museo del Bargello, Federico Tiezzi propone quest’anno, sempre per l’interpretazione di Sandro Lombardi, una riscrittura originale del Ritorno di Casanova, uno dei capolavori narrativi di Arthur Schnitzler, grande cantore della Vienna spumeggiante e feroce del declinante Impero asburgico.

Lo spettacolo è pensato e realizzato come un melologo, genere drammatico-musicale che unisce la recitazione di un attore e la musica di più strumenti a disegnare, di comune accordo, una geografia di emozioni. Quest’arte a cavallo tra musica e teatro, nasce e si sviluppa nel XVIII secolo, proprio il periodo in cui Arthur Schnitzler situa l' ultima avventura amorosa di Casanova.

Sandro Lombardi, insieme a due percussionisti e a un violoncellista, avranno il compito di creare una narrazione teatrale in cui gli accenti drammatici del testo di Schnitzler saranno sottolineati dalle trascrizioni contemporanee della musica di Antonio Vivaldi.

Approfondimenti

L’avventuriero veneziano, ormai giunto a 53 anni, stanco di avventure erotiche e nauseato dal suo passato di diplomatico da strapazzo, ha un solo desiderio: tornare nell’amata Venezia ma, proprio quando sembra che il suo sogno stia per realizzarsi, un vecchio amico lo trascina in una sua casa di campagna nei pressi di Mantova, dove Casanova incontra la giovane Marcolina, che riaccende il suo desiderio.

Lo sguardo che la donna gli rivolge, freddo e indifferente, lo getta però nella disperazione: si sente vecchio e ormai incapace di esercitare fascino. L’amaro sapore della sconfitta lo spinge a un estremo quanto folle tentativo: sospettando che la giovane sia in realtà l’amante di un bellimbusto, un certo sottotenente Lorenzi, fa di tutto per scoprire la verità e, avuta conferma ai suoi sospetti, una notte si sostituisce con l’inganno a Lorenzi. Avrà così il corpo della bella Marcolina ma, dopo un sogno misterioso, al risveglio, la situazione precipita.

In questo meraviglioso racconto del 1918 - che Tiezzi riduce ad opera teatrale attraverso l’artificio di far parlare Casanova in prima persona - si rivela, in qualche frase, in qualche situazione, la tragicommedia della coscienza moderna, sganciata dai valori della tradizione, attenta ai propri istinti e alle proprie falsità, minacciata dal trascorrere del tempo, per cui ogni avventura è il tentativo di sfuggire alla vecchiaia e alla morte. Il cuore del testo è quindi un freudiano scontro fra Amore e Morte, segnato dall’angoscia della fine di un’epoca “felice”.

Torna dunque da un’angolazione ancora diversa, l’indagine sul mistero dell’amore, al quale Tiezzi e Lombardi hanno già dedicato Un amore di Swann di Marcel Proust, rappresentato con successo nel 2012 e nel 2013, e Non si sa come di Luigi Pirandello, spettacolo molto apprezzato da pubblico e critica nel corso dell’ultima stagione.

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