A dodici anni di distanza dal Patto di Pontignano, quando i Comuni del Chianti senese e fiorentino firmarono uno storico accordo per la valorizzazione della comune identità, gli otto amministratori in carica hanno deciso che è giunto il tempo di dare nuova spinta propulsiva a uno sviluppo unitario e sostenibile del Chianti. E’ quanto è emerso dalla Conferenza dei sindaci che si è tenuta nei giorni scorsi a Castellina in Chianti e che ha riunito Roberto Bozzi, sindaco di Castelnuovo Berardenga; Michele Pescini, sindaco di Gaiole in Chianti; Marcello Bonechi, sindaco di Castellina in Chianti; Alessandro Aterini, sindaco di Radda in Chianti; Massimiliano Pescini, sindaco di San Casciano Val di Pesa; Alberto Bencistà, sindaco di Greve in Chianti; Sestilio Dirindelli, sindaco del Comune di Tavarnelle Val di Pesa, e Maurizio Semplici, sindaco di Barberino Val d’Elsa.
Coordinatore della Conferenza a otto è stato nominato Massimiliano Pescini. “Da parte di tutti noi - fanno sapere gli otto primi cittadini - c’è la piena volontà di riaprire il dialogo e di recuperare un percorso unitario che negli ultimi anni era andato affievolendosi. La scelta, a fine 2007, delle Province di Siena e Firenze di privilegiare il confine provinciale per la costituzione dei nuovi Gal (Gruppo di azione locale), ci ha sottratto certamente di uno strumento operativo importante per concordare una politica territoriale unitaria.
La volontà di lavorare insieme non è mai venuta meno, come ha dimostrato la realizzazione di uno strumento innovativo come la Carta dell’uso sostenibile del territorio rurale. Soprattutto oggi, in un momento in cui la crisi si fa sentire, c’è bisogno di fare sistema, sia con le istituzioni provinciali che regionali, per lavorare ad uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale del nostro territorio”. “Se il turismo e l’agricoltura - continuano i sindaci - sono i due grandi ambiti dove la sinergia è stata e dovrà essere sempre maggiore, è nostra intenzione cercare un coordinamento anche a livello di marketing territoriale, eventi e servizi ai cittadini.
Per farlo sarà necessario individuare nuovi strumenti, per cui sarà importante la collaborazione delle due Province, dove sappiamo di poter contare sulla sensibilità dei due assessori all’agricoltura, Anna Betti e Pietro Roselli, che hanno avuto, nel Chianti, una lunga esperienza come sindaci”. Non poteva mancare una discussione sulla nuova inchiesta che ha investito il mondo del vino e che ha interessato anche il Chianti Docg. “Stiamo seguendo con attenzione l’evoluzione delle indagini – commentano gli otto sindaci – consapevoli dell’enorme danno di immagine che certi episodi posso provocare per il nostro territorio e per chi produce vino con passione e onestà e opera nel rispetto delle regole e dei disciplinari.
Dobbiamo far fronte comune, sopratutto oggi in cui le contrazioni dell’export non risparmiano neppure le nostre etichette di pregio, attorno ai nostri viticoltori, per evitare che venga messo in discussione la qualità del nostro prodotto d’eccellenza e danneggiata la reputazione del Chianti”.