Il sistema economico toscano sotto la lente del Governo cinese. Grazie alla collaborazione nata tra Toscana Promozione e la China and Italy School of Policy di Ferrara, venti funzionari governativi cinesi saranno domani a Firenze per approfondire il modello di “sviluppo diffuso” della Toscana che, se opportunamente declinato, potrebbe aiutare la Cina a ridurre il gap che ancora separa le campagne dalle zone più industrializzate del paese. Una delegazione che vede tra i suoi componenti i rappresentati di istituti di scienza e tecnologia, di centri per lo sviluppo economico e di Università. Prima esperienza del genere in Italia, la China and Italy School of Policy di Ferrara ha iniziato le sue attività nel 2007 con l’obiettivo di rafforzare il dialogo tra Italia e Cina offrendo opportunità di confronto tra i territori, le imprese e le istituzioni dei due paesi.
La tappa fiorentina di domani è la prima fatta dalla Scuola ferrarese, fondata dal professor Marco di Tommaso, in Toscana. Nel salone monumentale di Villa Fabbricotti, sede di Toscana Promozione, Nicola Bellini – Direttore di Irpet -, Marco Bellandi e Gabi Dei Ottati dell’Università di Firenze parleranno di politiche per l’industria, di sviluppo locale, di attrazione e di innovazione. Ma anche di distretti e cluster industriali con un confronto sui mercati internazionali tra made in Tuscany e made in China. Una tappa fortemente voluta da Toscana Promozione che sta lavorando alla nascita di un partenariato stabile con la Cina.
E proprio il paese asiatico sarà, nel 2010, al centro delle attività dell’Agenzia di Promozione Economica della Toscana che, peraltro, è già presente a Shanghai con una propria sede operativa. "Da tempo la Cina guarda con attenzione al modello di sviluppo italiano, e a quello tosco-emiliano nello specifico", ha spiegato Stefano Giovannelli, Direttore di Toscana Promozione, il quale ha sottolineato la volontà dell’Agenzia di fare di quello toscano, un modello di sviluppo esportabile. "Uno dei nostri obiettivi per il prossimo anno – ha proseguito Giovannelli – è quello di dar vita ad un partenariato stabile con la Cina che punti ad un confronto diretto non solo in campo prettamente economico ma anche nell’ambito delle politiche di sviluppo.
Solo così sarà possibile cogliere a pieno le tante opportunità che questo paese può offrire alle nostre imprese".