La riforma dell’agriturismo toscano ha superato l’esame della Commissione agricoltura del Consiglio regionale. Con la riunione di oggi sono state approvate le ultime modifiche alla proposta di legge della Giunta regionale e è stato licenziato il nuovo testo a maggioranza, con l’astensione tecnica dei gruppi di An-PdL e Fi-Pdl. Un’astensione che potrà tramutarsi anche in voto favorevole durante il dibattito in aula – ha sottolineato il consigliere Piero Pizzi (Fi-Pdl) -, che come primo firmatario della proposta di legge della minoranza ha ritirato il testo, in quanto la II Commissione ha accolto gran parte delle indicazioni.
“Sulla questione, ancora insoluta, della classificazione degli agriturismo attraverso il numero di ‘Spighe’, che si dovrà decidere a livello nazionale nel confronto ancora aperto nella Conferenza Stato-Regioni, bisogna impegnare la Giunta Regionale con una mozione – ha detto Pizzi -, affinché essa lavori per un accordo al tavolo romano e se una soluzione chiara ed utile non dovesse arrivare da lì a breve, allora bisogna anche impegnare l’esecutivo toscano a modificare la legge all’inizio della prossima legislatura”. Il presidente della Commissione agricoltura, Aldo Manetti (Prc), ha sottolineato sia la rapidità con la quale è finita la prima parte del procedimento legislativo della riforma, per dare maggiori chance economiche al settore rurale, attualmente in crisi, sia la qualità del lavoro svolto dai consiglieri regionali, attraverso la ricucitura dei contenuti presentati sia nelle diverse proposte di legge, che negli emendamenti.
“Sono pienamente soddisfatto del testo che la Commissione ha licenziato oggi – ha dichiarato Manetti - e la maggioranza è disponibilile anche alla stesura di una mozione unitaria di accompagnamento al dibattito in aula, come ha proposto la minoranza e per facilitare il voto all’unanimità della nuova legge sull’agriturismo”. A questo proposito il consigliere Virgilio Simonti (Pd) ha voluto precisare che la disponibilità della maggioranza alla redazione di una mozione di indirizzo alla Giunta regionale è imprescindibilmente legata alla rapidità dei tempi di approvazione della legge entro quest’anno. La consigliera Angela Notaro (An-Pdl), che aveva presentato molti emendamenti, ha sottolineato che i contenuti della riforma sono condivisi, in quanto proprio la minoranza aveva per prima presentato una proposta di riforma, per stimolare il rilancio del settore.
“La nostra è un’astensione tecnica – ha dichiarato Angela Notaro - perché ci rinvia troppi adempimenti al regolamento di attuazione. Dal confronto politico in aula, però, potrà scaturire un avvicinamento delle posizioni”. La Commissione agricoltura oggi ha concluso l’esame sui punti più difficili: quello della somministrazione dei pasti alle persone che non alloggiano nell’agriturismo e quello della semplificazione amministrativa e dei controlli. Gli operatori agrituristici, per la somministrazione dei pasti, saranno vincolati ad utilizzare i prodotti di origine toscana dando la prevalenza a quelli di produzione aziendale.
Il principio del rispetto della “filiera corta”, dal produttore al consumatore, così diventa un obbligo di legge che su questo parametro stabilirà anche i limiti numerici dei coperti. Per i controlli si è puntato alla semplificazione affindandoli ai Comuni, così come per il sistema delle autorizzazioni con l’introduzione della Dia è stato rilanciando il ruolo della Provincia. (gdi)