Sono 8.933 immobili confiscati alla criminalità organizzata in gran parte in Sicilia. I beni confiscati alla mafia restino alla Stato e al Terzo settore: scendono in campo con don Ciotti per dire no alla vendita dei beni confiscati alla mafia anche i magistrati: ''E' paradossale mentre l'UE decide di stanziare ingenti finanziamenti per riconvertire a fini sociali i beni confiscati, uno degli strumenti piu' efficaci di lotta alla criminalita' organizzata''. La polemica sull'impiego dei beni confiscati alla mafia è «assolutamente infondata» secondo il ministro dell'Interno Roberto Maroni.
Un'interrogazione firmata da Veltroni e altri deputati mira invece a impedire che la vendita sia a favore di prestanome o false associazioni. “E’ totalmente insensata la decisione del Governo di vendere i beni confiscati alla mafia per fare cassa. Ci sono due buoni motivi per dargli un’efficienza sociale: estirpare il pericolo delle infiltrazioni criminali in territori ancora sani e nel tessuto dell’economia legale ed utilizzare i 64 milioni di euro dell’Unione Europea messi a disposizione per riconvertire queste proprietà”.
Lo ha dichiarato Giuliano Fedeli, segretario regionale di Italia dei Valori, che ha ribadito il pieno appoggio alla campagna dell’Associazione Libera di don Ciotti, contro questa decisione governativa. “La Toscana deve battersi fino al ricorso alla Corte Costituzionale, partendo dal no duro e netto sul parere da dare a Roma in Conferenza Stato-Regioni. Le ragioni della legalità –ha continuato Fedeli- non si devono mai mettere minimamente in discussione e la liquidazione dei beni mafiosi è un segnale della capitolazione dello Stato nei confronti dell’area grigia, di criminali, affaristi e politici corrotti, che in Italia cerca di minare le basi della democrazia partecipativa”.
“Inoltre –ha concluso il segretario regionale di IDV- è insensato perdere anche l’occasione di disporre dei finanziamenti europei, annunciati oggi dal commissario Ue alla Politica regionale Pawel Samecki, per aiutare Enti locali ed associazioni di volontariato ad utilizzare i beni sequestrati ai mafiosi. La Toscana, partecipando al progetto, sarebbe sicuramente in grado di ottenere una parte dei 64 milioni di euro messi a disposizione dall’Europa fino al 2013”.