Aveva lasciato l’auto su un attraversamento pedonale motivando la sosta con ragioni d’urgenza legate a visite domiciliari e aggiungendo che le strisce non erano visibili. Si tratta di un medico che, su queste basi, ha anche presentato ricorso contro le contravvenzioni ma dai controlli della Polizia Municipale è emerso che ambedue le giustificazioni erano infondate. Per questo l’uomo è stato denunciato per truffa e abuso di ufficio e le indagini a suo carico si sono concluse in questi giorni.
Gli episodi al centro della vicenda risalgono all’estate quando gli agenti del distaccamento di Porta Romana nel tardo pomeriggio multarono una Hyundai in sosta sull'attraversamento pedonale di via dei Serragli all’altezza di via di Serumido ma, in virtù del contrassegno di medico in visita domiciliare, non rimossero l'auto con il carro attrezzi. Tuttavia, la mattina successiva i vigili notarono che l’auto era ancora in sosta sulle strisce ma senza il verbale rosa della sera precedente: pertanto multarono di nuovo il veicolo, senza però chiamare il carro attrezzo per la rimozione.
Dopo qualche tempo, al distaccamento di Porta Romana sono arrivati due ricorsi presentati dal medico contro le multe. Identica la motivazione: il fatto di essere impegnato in una visita domiciliare urgente e quello che, comunque, le strisce pedonali non erano visibili. Dagli accertamenti effettuati dalla Polizia Municipale nel corso della verifica dei ricorsi, è però emerso che medico era residente poco distante dal luogo delle infrazioni. Non solo: le strisce erano perfettamente visibili, come dimostrato da alcune fotografie scattate dai vigili.
Inoltre, ricercando nel database delle contravvenzioni, è risultato che il medico aveva presentato ricorso anche ad altre infrazioni, per transiti nella ztl o in corsie nelle vicinanze della residenza, giustificandosi sempre con la visita domiciliare urgente senza peraltro aver richiesto, anche successivamente, il dovuto permesso di transito e sosta. Gli agenti hanno quindi invitato l’uomo presso il distaccamento di Porta Romana per spiegare meglio la situazione. Ma il medico, anche davanti ai riscontri dei vigili (le foto delle strisce pedonali perfettamente visibili, i verbali che dimostravano la permanenza dell’auto in sosta vietata per la notte e la mattina successiva nei pressi della sua residenza), ha continuato a non collaborare.
E, anche in considerazione del fatto che da successivi controlli è emerso che l’uomo ha preso servizio sulle ambulanze del 118 a Campi Bisenzio dall’anno scorso (e infatti da quella data sono cessate le richieste di permesso di accesso in ztl per le visite domiciliari), i vigili hanno inviato una segnalazione alla Procura della Repubblica. Il pubblico ministero ha ritenuto gli elementi presentati sufficienti per ipotizzare i reati continuati di truffa e abuso d'ufficio: il medico è stato quindi raggiunto da avviso di garanzia e invitato a presentarsi per l'interrogatorio delegato presso il distaccamento di Porta Romana.
Tuttavia, alla data stabilita, l’uomo non si è presentato. Pertanto il pubblico ministero ha chiuso le indagini in attesa in attesa che il medico, tramite il legale di fiducia, comunichi la scelta tra rito abbreviato o dibattimento in tribunale.