Era il 20 novembre del 1781 quando il granduca Pietro Leopoldo di Lorena, Motu Proprio, decretò l’istituzione di una ‘comunità di Firenze’, ovvero la prima forma di Comune come oggi la intendiamo. Per questo, da quest’anno, ogni 20 novembre sarà festeggiato dall’amministrazione il ‘compleanno’ di Firenze. L’iniziativa è della presidenza del consiglio comunale. “Il Comune come ente locale autonomo non nasce con la nascita di Firenze, al tempo dei Romani - ha spiegato il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani -: per lungo tempo, infatti, il ruolo della città è stato quello di essere capitale di un territorio più vasto che, a partire dal Medioevo, sotto forma di municipio, signoria, ducato, vedeva il governo della città nelle mani di chi governava anche il territorio dipendente dalla comunità urbana fiorentina”. Ma con l’arrivo di Pietro Leopoldo le cose cambiano: cominciano anni di grande riformismo, e non per nulla nel 1786 la Toscana è il primo stato al mondo ad abolire, proprio per volere del granduca, la pena di morte.
Insieme ad altre riforme, quindi, come l’abolizione dei dazi per la circolazione del grano e la bonifica dei territorio maremmani, Pietro Leopoldo decise appunto anche di costituire la comunità di Firenze. Istituita con atto del 20 novembre 1781, operò dal febbraio successivo, riunendo il governo della città, allora retto da un Gonfaloniere, al Palagio di Parte Guelfa. Il territorio era più ristretto di quello di oggi e comprendeva pressappoco la cerchia muraria. In età napoleonica il Gonfaloniere fu sostituito dal Maire, poi si arrivò all’elezione di un consiglio, poi ancora fu la volta, nel periodo fascista, del podestà.
Ormai da 14 anni, adesso, il primo cittadino viene eletto dal popolo. Il ‘compleanno’ sarà ricordato con un convegno in Palazzo Vecchio che si svolgerà il 20 novembre prossimo nel Salone dei Dugento alle 17. Parteciperanno, oltre al presidente Giani, anche Giovanni Cipriani della facoltà di lettere e Antonio Chiavistelli della facoltà di scienze politiche dell’ateneo fiorentino. Interverrà anche Anita Valentini, consulente e storica dell’arte. Ai partecipanti verrà consegnato un libretto (l’introduzione è di Giani) con la riproduzione del Motu proprio di Pietro Leopoldo, ritrovato grazie alla collaborazione con l’Archivio storico del Comune. “Dal prossimo anno - ha anticipato Giani - vorremmo estendere le celebrazioni con iniziative specifiche.
Per esempio nel 2010 andremo a riscoprire le varie comunità che nacquero intorno a Firenze; indagheremo poi anche nella Firenze napoleonica. Questa storia, a torto considerata ‘minore’, è invece quella che ci fa sentire integrati e partecipi della nostra comunità. Per questo il ‘compleanno’ di Firenze è un modo per valorizzare la nostra storia e per aumentare il senso di identità dei fiorentini”. (edl)