Firenze, 27 ottobre 2009- Un’Amministrazione pubblica capace di porsi come punto di riferimento per perseguire un nuovo modello di sviluppo e accrescere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni: questa è l’Amministrazione pubblica che si incontra a DIRE e FARE, la rassegna dell’innovazione nella Pa promossa da Anci Toscana e Regione Toscana, dal 28 al 31 ottobre presso la Fortezza da Basso di Firenze. “DIRE e FARE si conferma come la rassegna del ‘buon governo locale’ – afferma il segretario generale di Anci Toscana Alessandro Pesci –.
Una manifestazione che ha visto una grandissima crescita negli ultimi anni in termini di espositori, di iniziative e di visibilità, riaffermandosi come la rassegna che conta il maggior numero di enti locali presenti come espositori” . Un vero e proprio salto di qualità “testimoniato – prosegue Pesci – anche dall’impegno e dal coinvolgimento diretto, come partner integrato, della Regione Toscana, con cui è stata stipulata un’intesa su DIRE e FARE anche per il 2010”. Quattro i saloni tematici in cui è organizzata la rassegna: Area pubblica, un luogo di riflessione su ciò che è “spazio comune”, in cui approfondire come cambiano strutture e modelli organizzativi della Pa; Città e benessere, che testimonia le esperienze di miglioramento ed efficienza degli spazi urbani; e-Gov, salone ricco di laboratori per rendersi conto di come cambia l’Amministrazione pubblica sotto l’impulso delle nuove tecnologie e Salvaguardia, il salone realizzato in collaborazione con il Dipartimento nazionale di Protezione civile, per analizzare lo stato della sicurezza in Italia. E poi SottoVENTI, un progetto speciale per coinvolgere i ragazzi e farli avvicinare al mondo dell’Amministrazione pubblica, non come semplici fruitori di servizi, ma come titolari di diritti, soggetti attivi nella crescita della società. Luogo di elaborazione di strategie per lo sviluppo delle giovani cittadinanze, SottoVENTI sarà articolato in uno spazio espositivo dedicato, dove le opportunità formative e i servizi offerti da enti pubblici, aziende e mondo del volontariato, incroceranno i migliori esempi di esperienze di impegno civile vissute in prima persona dai ragazzi, e in un percorso attraverso gli altri saloni della rassegna. Per i più piccoli, infine, “Il suono che creò il mondo”, uno spazio musicale interattivo in cui bambini e ragazzi possono esplorare l’universo degli strumenti a percussione attraverso un’esposizione guidata di strumenti e un’operina musicale. All’interno del Salone Area Pubblica, un’area speciale dedicata alla “democrazia possibile”, in cui enti pubblici e aziende che si occupano di processi partecipativi presenteranno le esperienze toscane a confronto con altri esempi, italiani ed europei, per valorizzare i casi più significativi per modalità e meccanismi, per fare un punto sulle prospettive concrete, verificare la fattibilità delle iniziative promosse “dal basso” e analizzare i nuovi scenari aperti dalla partecipazione digitale. Alcune delle iniziative in programma si incentrano sulla legge toscana sulla Partecipazione (la n.
69 del 27 dicembre 2007), la prima in Italia, pensata per facilitare e consolidare il confronto e la comunicazione tra cittadini ed enti nella progettazione e attuazione delle politiche di governo locale. Ad esempio: giovedì 29 ottobre alle 9.30 si terrà Uno spazio per partecipare e rinnovare la qualità della politica, promosso dalla Regione Toscana, un incontro tra amministratori per discutere della legge sulla partecipazione. Interverranno Agostino Fragai, assessore regionale alle riforme istituzionali e alla partecipazione dei cittadini, Rodolfo Lewanski autorità regionale per la partecipazione, Antonio Floridia dirigente settore osservatorio elettorale e partecipazione Regione toscana.
Sempre giovedì, ma alle 15, si svolgerà un seminario rivolto agli operatori del settore pubblico dal titolo La Lr. 69/07 e la politica di promozione della partecipazione in Toscana. Per quanto riguarda i giovani, laboratori e workshop sono costruiti attraverso l’Open Space Technology e il Mosaico digitale, alcune delle metodologie partecipative sviluppate dai principali Future Center internazionali, che si occupano dell’organizzazione del lavoro con la progettazione partecipata, in cui tutti i partecipanti assumono un ruolo attivo nel processo, esplicitano il proprio punto di vista rispetto a problematiche, obiettivi o soluzioni e avanzano proposte.