BarCamp-Toscana: ''Partecipare si può''

Presentata la prima “non-conferenza” del Consiglio regionale. Il presidente Nencini: “Il momento è adesso per raccogliere suggerimenti e spunti utili a politica e istituzioni. L’occasione non è nuova ma le buone esperienze debbono essere replicate”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 settembre 2009 18:31
BarCamp-Toscana: ''Partecipare si può''

“Partecipo, quindi scelgo”. Su questo filo e sulla voglia di una comunicazione diversa, più aperta e immediata, si è mosso il Consiglio regionale della Toscana presentando il primo BarCamp della Toscana. Una “non-conferenza orizzontale” che domenica 13 settembre, all’interno della formula già collaudata di “Palazzo Aperto”, troverà modi e spazi di fare e proporre partecipazione. “Il momento è adesso” ha detto il presidente del Consiglio, Riccardo Nencini, nell’incontro con i giornalisti.

“Siamo a poco più di sette mesi dalle elezioni e molto abbiamo fatto per promuovere dialogo e scambio tra cittadini e istituzioni. Molte sono le attività che dovremo esaurire prima della tornata elettorale. Tra queste il nuovo regolamento del Consiglio regionale”. Uno “strumento” definito da Nencini “molto importante” che non poteva essere escluso da quel processo partecipativo “così seguito e inseguito” nel corso degli anni. “La formula che tra tante abbiamo ritenuto potesse funzionare meglio per ascoltare e raccogliere idee, suggerimenti, spunti d’interesse è quella del BarCamp”, ha evidenziato Nencini.

“Quando funziona – ha concluso il presidente – una buona idea vale sempre la pena di replicarla”. Ad entrare nel dettaglio della nuova edizione di Palazzo Aperto “Partecipazione alla politica. Scelgo il mio futuro”, il professor Rodolfo Lewanski garante della Partecipazione in Toscana. “Oltre al BarCamp e a questa esperienza di incontro dal vivo, nel pomeriggio (dalle 15:30 alle 18 in Sala Gonfalone e Gigli) abbiamo previsto la formula collaudata del World Cafè” (occasione flessibile di conversazione tra piccoli gruppi di persone sedute intorno a tavoli, su argomenti fissati).

“Dai contributi che emergeranno – ha concluso Lewanski – si potranno agevolmente comporre quelle buone decisioni che la Toscana cerca e che negli anni ha costruito anche su un modello avanzato di partecipazione e rappresentanza”. Su questa idea di democrazia partecipativa, si è inserito anche il vicepresidente del Consiglio, Alessandro Starnini: “Stiamo lavorando per ampliare il ventaglio delle opportunità di conoscenza, informazione e comunicazione. Tra queste, anche l’idea di rendere pubbliche le sedute delle commissioni consiliari così come già avviene per quelle d’Aula”.

(f.cio)

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