Riceviamo e volentieri pubblichiamo dall'architetto Vittorio Maschietto Cari amici, cerchiamo di commentare la notizia letta sui giornali: il Sindaco ha lanciato l'idea di una stazione passante in sotterranea, tecnicamente come quella di Foster, ma non emergente, posizionata fra la Fortezza e la fine del binario 16 di Santa Maria Novella. Con questo rinuncia all'ubicazione ai Macelli e ad un edificio di stazione e cerca di ricondurre la Tav nel raggio di Santa Maria Novella (ma a circa 25 metri sotto ed a circa 500\600 dalla "testa" della stazione) Che cos'è questa stazione passante sotterranea? E' un allargamento dei due tunnel paralleli del sottoattraversamento (se lo definisco aneurisma rendo l'idea) che avrà più o meno le stesse dimensioni in pianta della stazione di Foster, cioè 50 metri di larghezza e 450 di lunghezza e 10 metri di altezza dritto o curvo che sia.
A Parigi e a Londra ci sono stazioni di metropolitana di nuova generazione fatte così. Le dimensioni servono per far passare i due binari, per le piattaforme, i sistemi di risalita, le uscite e le norme di sicurezza, l'areazione, i volumi tecnici ecc. Oltre ai risultati di buon senso, cioè che non c'è bisogno di un'altra stazione ai Macelli, collocata sulla stessa linea ad un chilometro da Santa Maria Novella e che forse (?) si risparmia qualcosa, permangono tutti i "cattivi compagni" del sottoattraversamento urbano, e cioè: - sono confermati i devastanti cantieri in città (non c'è più la stazione Foster, ma c'è il tunnel che passa oltretutto sotto viale Don Minzoni e viale Lavagnini, più il "camerone" sotterraneo per la nuova stazione, un "antro" di più di 200.000 metri cubi, che avrà bisogno di uscite e camini in superficie....
), - è confermata (vedi Bologna) la minaccia di lesioni, immediate e nel tempo, per tutti gli edifici lungo il tracciato del sottoattraversamento, - è confermato il pericolo di blocco della viabilità a causa dei cantieri, con l'aggiunta, data la soluzione prospettata, di serie difficoltà per il traffico intorno alla Fortezza, - è confermata, in margine a tutto questo, l'indeterminatezza dei tempi e dei costi. E, a opera finita e funzionante: - è confermato che le "frecce" Tav che passeranno attraverso la città procureranno vibrazioni, polveri, rumori e che parte non fermeranno e costituiranno un pericolo (vedi Viareggio), - è confermato che la grande e giusta ambizione di creare in superficie i servizi di metrotreno per Firenze ed il suo territorio partirà amputata dal passaggio della Tav da Rovezzano a Campo di Marte nello stretto corridoio ferroviario esistente, lungo ben quattro chilometri. Questi in sintesi i punti di una soluzione che è di fatto un passo indietro.
Penso che sarebbe utile invece allungare la vista oltre il "dove" si mette una stazione, e ragionare sul "come" la città può beneficiare di un servizio così nuovo ed importante.