“E’ difficile dialogare sul piano politico con un Pd che assume atteggiamenti di rottura come quello manifestato con l’approvazione in Consiglio comunale di Firenze del registro comunale sul testamento biologico. Perché è del tutto evidente che questo atto è soltanto l’ennesima forzatura ideologica, con evidenti connotati laicisti anti-cattolici, che vede, purtroppo, la sinistra sempre 'dall’altra parte', rispetto a quelli che sono i valori fondanti la visione cristiana della vita. Anche nel Pd vige ormai il pensiero unico, quello che considera l’aborto un diritto, la pillola abortiva un bel passo avanti, che plaude a Beppino Englaro e alla scelta di far morire di fame e di sete Eluana, quello che sulla fecondazione assistita vuol tornare alla sperimentazione sugli embrioni umani, quello che è a favore dell’equiparazione tra famiglia e coppie di fatto, anche omosessuali”. Così l'esponente dell'Udc ed ex candidato a sindaco di Firenze Marco Carraresi. “L’entusiasmo del Pd e della sinistra tutta, e non mancano aficionados neppure a destra, per il testamento biologico è l’ennesimo, ma non l’ultimo tassello, di una strategia, dispiace dirlo, che mira a colpire e negare la visione cristiana della vita.
Attraverso una malintesa idea dei diritti civili, di una libertà individuale slegata da ogni etica e responsabilità” aggiunge l'esponente di centro. “Bene ha detto il vicepresidente del Senato Vannino Chiti, che ha giustamente ricordato come 'il Consiglio comunale non ha competenza in questa materia. Occorre una legge nazionale e quindi poteva essere fatta utilmente una sollecitazione positiva al Parlamento; invece, sono parole di Chiti, deliberare l’istituzione del registro del testamento biologico senza fondamento giuridico è un atto privo di efficacia, che mette soltanto una bandierina su temi che sono invece di estrema serietà e importanza'.
E dispiace che questo autorevole giudizio, di un autorevole esponente del Pd nazionale non trovi mai corrispondenza nelle scelte concrete di un partito che quotidianamente dimostra invece di essere sempre più vicino, sul piano culturale e dei 'valori', al partito radicale e al laicismo esasperato. Disattento e spesso contrastante con quelle che sono le istanze più rilevanti espresse dal mondo cattolico. L’atto del comune di Firenze, al di là dei contenuti, è anche una forzatura politico-istituzionale non da poco.
E per questa ragione, per cercare di bloccare questa deriva 'fai da te' il gruppo Udc ha presentato in Consiglio regionale una mozione che rileva l’incompetenza dei consigli comunali sull’argomento del 'fine vita' e sollecita 'le istituzioni locali ad astenersi da iniziative improprie e inutili quali l’istituzione di registri per il biotestamento, affidando piuttosto la manifestazione di eventuali richieste e sollecitazioni, ad altri strumenti e atti, più consoni ad evidenziare auspici e volontà politiche'” termina Carraresi.