Figline Valdarno (FI) Una coppa alzata al cielo, una medaglia attorno al collo. La passerella finale della I 'Coppa del Mondo Inter Campus' è stata tutta per loro, i 300 bambini provenienti da 19 Paesi sono sfilati sul palco organizzato per la serata conclusiva, tra gli applausi di oltre 600 persone entusiaste. La festa di Inter Campus è proseguita ieri sera nella piazza centrale di Figline, dopo le 162 mini-partite del torneo disputate sui campi del Centro Tecnico di Coverciano, a Firenze.
Per la cronaca il primo posto, dopo 4 giorni di gare, se lo sono aggiudicate, ex aequo, le rappresentative di Iran e Camerun, 64 punti ciascuna. Terzo il Brasile, quindi Uganda, Colombia, e via via tutte le altre. In realtà la classifica è soltanto a fini statistici, perchè la vittoria è stata di tutte e 19 le squadre. Una vittoria di grup po. «Un'esperienza importante per tutti questi ragazzi – ha detto l'assessore al sociale Gianni Salvadori, sotto il palco ad assistere alla premiazione – soprattutto se si considerano le situazioni dalle quali provengono, spesso davvero drammatiche.
Un'opportunità per tutti di confrontarsi con un'altra realtà, opposta a quella in cui vivono». Un'emozione particolare ha attraversato la piazza quando sul palco è salita la rappresentativa mista Israele-Palestina. «Ma pensate anche soltanto ad una situazione in cui un bimbo iraniano pranza gomito a gomito con un bimbo israeliano – ha aggiunto il presidente di Inter Campus, Massimo Moretti – impossibile da realizzare nella vita di tutti i giorni. Ed invece questo è stato possibile grazie a Inter Campus.
La delegazione Israelo-Palestinese è composta da 7 bambini provenienti da Jericho e 7 da Sredot. Soltanto un valore universale come il gioco può consentire, purtroppo, simili unioni». Il palco è soltanto per loro, niente calciatori, niente celebrità. «I campioni li hanno incontrati mercoledì a Milano – ha spiegato Moretti - Oggi qualcuno sarebbe potuto intervenire ma avrebbe rubato la scena. Questa è la loro festa, se la sono goduta fino in fondo». Tra oggi e lunedì torneranno tutti nei propri Paesi.
Si porteranno dietro il ricordo di una gita indimenticabile. Di giorni trascorsi senza dover pensare a guerre o situazioni di disagio. «Il progetto non si esaurisce qui – ha confermato il presidente Moretti – Inter Campus continuerà ad affiancare tutti questi bimbi, ed altri ancora, le loro famiglie. Questi bambini saranno gli ambasciatori per gli altri che non sono potuti venire. Poi chissà, forse il prossimo anno ci sarà un'altra Coppa del Mondo». Prima di tornare a casa i bambini, oltre a tanti splendidi ricord i, si porteranno a casa dei piccoli doni.
Chi un paio di scarpe per l'amico che è rimasto a casa, una borsa, una maglietta. A tutti Inter Campus ha regalato una bicicletta, il giocattolo più richiesto e che mai hanno avuto. «É stata l'oggetto più gettonato quando abbiamo chiesto cosa avrebbero voluto – ha confidato Moretti - Un bimbo di 11 anni che non ha mai avuto la possibilità di fare un giro in bici è abbastanza particolare». di Federico Taverniti