La Toscana accoglie con soddisfazione il provvedimento preso dal ministro delle politiche agricole Zaia, che ha deciso la proroga di un anno al divieto di utilizzare neonicotinoidi in agricoltura. “È una decisione che ci dà ragione”, commenta il presidente della commissione Agricoltura del Consiglio regionale, Aldo Manetti (Prc). “I segnali che arrivano dai produttori sono concordanti in molte regioni: lo stop all’uso dei prodotti fitosanitari in agricoltura coincide con un ripopolamento delle api e con la ripresa della produzione del miele.
La Toscana si è mossa con tempestività a livello nazionale ed europeo − ricorda Manetti −. La commissione Agricoltura per prima si è recata a Bruxelles per sostenere la necessità dello stop ai neonicotinodi”. La commissione, all’unanimità, aveva presentato una risoluzione in Consiglio nel mese di giugno per chiedere la proroga del divieto a livello nazionale. “Certo, ora è necessario approfondire gli studi per individuare con certezza le cause della grave moria di api che ha colpito tutto il mondo.
Gli studi e i rilevamenti fin qui condotti, il più recente arriva dall’Emilia-Romagna, confermano però un rapporto stretto tra l’uso di prodotti fitosanitari e la sofferenza dell’eco-sistema delle api”. Anche in Toscana, si sono registrati negli ultimi mesi i primi segnali di una inversione di tendenza: dalla ritrovata presenza di api in Val di Nievole, ad una attenuazione della moria in altre zone della regione. “La valutazione generale − aggiunge il presidente della commissione Agricoltura − rafforza la necessità di un ritorno ad una agricoltura sostenibile.
Il ritorno al biologico non riguarda solo strettamente ciò che mangiamo, ma rappresenta anche una tutela per i delicati equilibri dell’eco-sistema”. La Toscana, inoltre, ha in fase attuativa il progetto Apenet, che prevede la collocazione di apiari sia in zone caratterizzate da agricoltura intensiva che in zone protette. (s.bar) Nell'immagine, tratta dall'album di Rev Santino su Flickr, pecorino di Pienza e miele di castagno.