Una straordinaria testimonianza artistica del IV secolo a.C. diventa protagonista di un progetto innovativo che verrà inaugurato il prossimo 19 settembre. Accade a Sarteano (Siena) dove in occasione dell’ampliamento del Museo Civico Archeologico, uno degli straordinari centri espositivi che danno vita alla Fondazione Musei Senesi, viene presentata un’avveniristica ricostruzione a grandezza naturale della Tomba della Quadriga Infernale. “Quella che illustriamo oggi - ha dichiarato Simone Bezzini, presidente dell’Amministrazione Provinciale di Siena nel corso della conferenza stampa con cui stamani (17 settembre) è stato presentato l’ampliamento del museo - è un’iniziativa di eccellenza perché rappresenta l’incrocio tra storia e nuove tecnologie.
Con questa concezione il museo può essere vissuto non solo come luogo di conservazione ma come luogo di esperienza, che può diventare centrale anche nelle dinamiche di sviluppo economico territoriale”. Il progetto, unico in Italia, ripropone in museo l’incontro con gli straordinari dipinti realizzati oltre duemilaquattrocento anni fa: la tomba monumentale, rinvenuta nel 2003 nella vicina necropoli delle Pianacce, è infatti quasi interamente popolata da raffigurazioni dipinte perfettamente conservate con scene che non trovano confronti per la loro vivacità e per l’originalità delle iconografie.
Il monumento è aperto al pubblico, ma per motivi di conservazione, può essere visitato solo il sabato e a piccoli gruppi. Al fine di permettere a tutti di condividere l’emozione della visita, è nata l’idea di ricostruire l’ipogeo direttamente in museo nel pieno rispetto delle dimensioni e delle sue reali caratteristiche, associandolo ai reperti originali rinvenuti nella tomba e ad una proiezione in realtà virtuale possibile grazie ad uno schermo touch screen. Anche nella ricostruzione si fondono tecniche tradizionali e nuove tecnologie: per la prima volta in Italia è stata infatti utilizzata una tecnica innovativa che permette di riprodurre le pitture parietali etrusche grazie ad una speciale tecnica di stampa digitale, realizzata direttamente su intonaco applicato ad un supporto leggero, con un effetto che supera per resa realistica anche le scenografie teatrali e cinematografiche più attente. L’intervento è stato finanziato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, con il contributo della Regione Toscana e del Comune di Sarteano, mentre la Fondazione Musei Senesi ha curato e sostenuto la realizzazione di sistemi elettronici e digitali. Con l’occasione, il Museo Civico Archeologico di Sarteano è stato oggetto di un ampliamento e di una nuova organizzazione dei materiali.
L’esposizione accoglie 200 nuovi reperti, rinvenuti negli ultimi anni proprio nella necropoli delle Pianacce, tra cui straordinarie sculture etrusche di VI e V sec. a. C. come un gruppo cinerario con defunto e Vanth, una statua cineraria maschile, bellissimi cippi con scene rituali a rilievo, gioielli in oro e in argento o una rarissima maschera in piombo di sileno, ceramiche dipinte a figure nere e rosse sia attiche che etrusche. La Fondazione Musei Senesi e il Comune di Sarteano, grazie alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, si sono fatti carico di tutti i restauri del materiale scoperto dal 2000 ad oggi che, sotto l’attenta supervisione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, sono stati realizzati da operatori specializzati direttamente nel laboratorio del Museo di Sarteano.