Registro dei testamenti biologici, il Comune di Firenze fa un primo passo importante per istituirlo. Il via libera c’è stato stamani con l’approvazione in commissione affari istituzionali (presieduta da Valdo Spini) della delibera che istituisce appunto il registro dei testamenti biologici e contiene il regolamento comunale in tal senso. La delibera, proposta dalla consigliera Claudia Livi (Pd) ha avuto parere favorevole di tutti i membri della commissione e una sola astensione. La prossima tappa sarà la discussione in Consiglio comunale forse già lunedì prossimo. “Lo scopo della delibera – ha detto Claudia Livi – è la registrazione non il deposito del testamento biologico.
Il che significa che in Comune vengono registrate le persone che dichiarano di aver fatto testamento biologico, dove l’hanno depositato e chi è il nome del fiduciario”. Soddisfatto anche il presidente Valdo Spini: "Si tratta di un documento importante - ha spiegato Spini - e significativo in un momento politico in cui la Camera sta per approvare la legge già varata dal Senato e in cui voci autorevoli come quella del presidente della camera Gianfranco Fini si sono levate perchè il testo del Senato venga modificato.
Mi auguro - ha aggiunto il presidente della commssione affari istituzionali - che anche nel prossimo Consiglio comunale il testo venga approvato con la stessa largissima maggioranza". La delibera prevede che questo registro sia riservato ai soli cittadini residenti nel Comune di Firenze e ha come finalità di consentire l’iscrizione nominativa, con autodichiarazione, di tutti i cittadini che hanno redatto una dichiarazione anticipata di trattamento con indicazione del notaio o del fiduciario o del depositario, per garantire la certezza della data di presentazione e la fonte di provenienza. “In assenza di una normativa nazionale in materia – si legge nella delibera – vengono in vario modo formulate le dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti di natura medica, nelle quali ogni cittadino interessato può esprimere la propria volontà di essere o meno sottoposto in caso di malattie, traumi celebrali, che determinano la perdita di coscienza permanente ed irreversibile.
In questo scenario al Comune e al Sindaco nella sua veste di massima autorità sanitaria possono far capo iniziative volte ad introdurre il riconoscimento formale del valore etico delle dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari”. (lb)