Anche la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (Bncf) si alleerà con Google sull’esempio della Bibliothéque de France? La direttrice Antonia Ida Fontana è del tutto favorevole a un accordo. E spiega: “Con Google ne stiamo parlando da tempo. Della pratica si sta ora interessando al Ministero dei Beni Culturali il direttore generale per la valorizzazione Mario Resca. Penso che all’Italia possano venirne solo vantaggi. Si tratta ovviamente di coinvolgere anche la biblioteca nazionale di Roma e di risolvere i problemi connessi al copyright”.
Arrivata in mattinata da Parigi con la lettura dei giornali, la notizia del matrimonio Google-Bibliothéque è scoppiata come una bomba tra gli specialisti riuniti a Firenze per i tre convegni satelliti di Ifla 2009, il 75° congresso mondiale della International Federation of Library Associations and Institutions (Milano, 23 – 27 agosto). Proprio con una relazione della dottoressa Fontana si apre tra l’altro domani all’Auditorium del Consiglio Regionale (via Cavour 4) l’ultimo dei tre convegni, il cui titolo "Preparare il futuro guardando al passato" sintetizza perfettamente il senso della nuova alleanza strategica tra i custodi del patrimonio librario del vecchio continente con i detentori delle moderne tecnologie informatiche. “Noi e i francesi abbiamo gli stessi problemi economici”, spiega la direttrice Fontana, “la Biblioteca Centrale di Firenze è la più importante dei Paese e ha, tra l’altro, il compito di catalogare e indicizzare tutto ciò che viene pubblicato.
Un lavoro immane, per cui non abbiamo né fondi né personale. Google può dunque risolverci il problema, proseguendo la digitalizzazione da noi avviato già da anni fino a 3 milioni immagini”. Quanto costerebbe farlo in proprio? Digitalizzare un libro in alta e bassa definizione, calcolando per difetto una media di 200 pagine, costa circa 160 euro. Considerato che la sola Biblioteca Nazionale di Firenze conserva oltre 6 milioni di titoli e centinaia di migliaia di riviste per 118 chilometri di scaffali, si supera dunque il miliardo di euro.
Google farebbe tutto ciò gratuitamente e secondo Fontana l’arrivo in rete del nostro patrimonio culturale fornirebbe un aiuto straordinario alla conoscenza dell’Italia: “Favorirebbe anche le nostre attività economiche, dal turismo all’agroalimentare alla moda. La cultura italiana è stata dominante per secoli e tutt’oggi significa tanto in campi come la musica, l’arte, la scienza, la cucina. Importante è perciò far sì che attraverso la cultura l’immagine dell’Italia sia presente negli altri paesi.
Quanto ai vantaggi diretti per la nostra biblioteca sono convinta che Google alimenterebbe molto anche la nostra attività di vendita di immagini a scopo editoriale, che oggi frutta solo poche decine di migliaia di euro all’anno”. Per il congresso Ifla di Milano Fontana organizza (26 agosto) la conferenza dei direttori delle biblioteche nazionali di tutto il mondo (Cdnl). Il tema stesso dice che tutte si trovano di fronte allo stesso problema: "Che fare di fronte alla crisi mondiale?" Google è appunto una delle risposte. Al convegno di Firenze, domani la direttrice parlerà invece del nuovo soggettario Tesaurus (regole codificate di terminologia e sintassi), strumento aggiornatissimo e indispensabile per le biblioteche, pubblicato da Bncf nel 2006.
“Siamo a 40 mila termini”, dice, “vorrei raggiungere quota 60 mila. Tra l’altro è allo studio un progetto di collaborazione con Treccani per favorire la ricerca tra le voci dell’enciclopedia e arricchire il Tesaurus”.