Nel giorno in cui il segretario del Pd, Dario Franceschini, con una frase riusciva nell'impresa di 'riunire' la famiglia Berlusconi attorno al premier, da Roma trapelava la notizia che il prossimo 2 giugno, festa della Repubblica, il leader del Pdl visiterà (resta l'attesa per la conferma ufficiale) Firenze.
Niente comizi in pubblico, solo una passeggiata per le vie della città (accompagnato dal candidato sindaco Giovanni Galli) ed un incontro con la stampa locale.
Intanto le parole rilasciate da Massimo D'alema nella sua giornata fiorentina, “col vecchio compagno Valdo ci incontreremo più avanti”, continuano a tenere il centro della scena elettorale.
“Il linguaggio tenuto da Massimo D'Alema - risponde attraverso un comunicato stampa lo stesso Valdo Spini - verso la candidatura della nostra originale coalizione unitaria di sinistra, pur ribadendo un logico sostegno alla candidatura del Pd, si è segnalato per volontà di dialogo.
Si è parlato di me come un vecchio compagno che ha piena legittimità di proporre una sua candidatura; si è parlato di un lavoro comune che deve riprendere. Sono parole che alla nostra lista sono piaciute. E’ qualcosa di molto diverso dagli attacchi alla candidatura Spini o dalle dichiarazione di chiusura formulate da Matteo Renzi’’.
A stoppare qualsiasi volontà di dialogo ci pensa però Giacomo Billi, segretario cittadino del Pd, ribadendo il no del partito a qualsiasi apertura nei confronti dell'ex ministro.
E il centrodestra? Per Alessio Bonciani (Pdl) “la paura del ballottaggio a Firenze miete vittime anche nelle stanze romane.
Dopo D’Alema è Vannino Chiti (tornato a parlare di voto utile; ndr) a lanciare un altro richiamo della foresta. Lo stesso Chiti che pochi mesi fa, in piena bagarre per le primarie, venne chiamato di corsa per cercare di evitare la rissa tra i candidati del Pd. Un supercommissario alle primarie, proprio quelle a cui Chiti fa riferimento quando dice di votare per il candidato scelto dal centrosinistra. Dimentica di dire, Chiti, che tolti i non elettori, a scegliere Renzi sono stati soltanto in diecimila.
Sarà per questo motivo che il presidente della Provincia si è inventato, per forza, anche un paio di liste civiche?”
“La storia del voto utile oltre che ormai antica è anche insulsa perchè vorrebbe far avvantaggiare i candidati che mettono insieme le armate brancaleone che non sono poi in grado di governare realmente”. E' questo, invece, il commento del candidato dell'Udc, Marco Carraresi, che poi aggiunge: “E' più importante dare il proprio voto a persone capaci e affidabili in grado di svolgere i numerosi compiti che l'essere sindaco comporta e di affrontare in modo serio i problemi della città.
Da parte mia questa serietà è dimostrata ampiamente dall'attività che porto avanti da anni all'interno dell'Udc, lavoro che è riconosciuto e apprezzato da più parti, anche trasversalmente da avversari politici”.
E alle elezioni mancano solo nove giorni.