L'Associazione Sportiva FIRS - Firenze Rugby Subacqueo in questo fine settimana ha organizzato la nona edizione del Torneo Internazionale di Rugby Subacqueo - Città di Firenze: FirenzeCup edizione 2009. La manifestazione non ha tradito le aspettative iniziali. Fortemente attesa dai rugbysti stranieri è stata ampiamente apprezzata l'organizzazione tanto sportiva quanto logistica, accrescendo così l'attesa della 10a Edizione del Torneo che avrà luogo l'anno prossimo. Le temperature roventi del fine settimana hanno permesso di apprezzare maggiormente che lo svolgimento della manifestazione abbia avuto luogo nell'impianto della piscina scoperta Paolo Costoli. Come sempre, ricca e variegata è stata la partecipazione internazionale: sono intervenute 14 squadre maschili e 4 femminili provenienti da 8 Nazioni Europee, per un totale di circa 200 atleti partecipanti.
Gli atleti della Nazionale Italiana hanno colto l'occasione per confrontarsi con squadre di alto livello: tutto ciò a conferma del fatto che la FiCup é uno degli appuntamenti comunque più attesi ed apprezzati in Europa da chi pratica questa disciplina sportiva. Sono state ancora le squadre di Budweis e di UV Copenhagen ad aggiudicarsi l'ambita FiCup 2009, rispettivamente nel torneo maschile ed in quello femminile, confermandosi dopo le affermazioni della scorsa edizione del torneo. In entrambi i casi il successo è giunto dopo i tiri di rigore. Buweis si è imposta contro i connazionali di Usti Nad Labem al termine di un bel torneo, molto equilibrato, che ha visto anche un brillante 3° posto della nazionale sperimentale italiana, presentatasi al torneo fiorentino con le insegne della FIRS. UV Copenhagen ha sconfitto invece l'Italia, da cui pure era stata sconfitta 1-0 nel girone iniziale.
Durante la manifestazione Fabio Neri e Irene Vicenzo hanno ottenuto gli ambiti premi di miglior giocatore e giocatrici italiano della stagione 2008/2009. Il pubblico che ha avuto accesso alla manifestazione ha potuto seguire gli incontri grazie alle videoriprese subacquee, che rimandavano le immagini in diretta, su uno schermo all'interno dell'impianto; i più sportivi invece hanno potuto seguire il gioco con i propri occhi immergendosi in acqua.
